Strage di Altavilla, Sabrina Fina chiede di essere interrogata: “La versione di Barreca non rispecchia la realtà”

Il tribunale di Termini Imerese ha intanto dato il benestare per la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca, che sarà effettuata dallo psichiatra Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone

strage

Sabrina Fina, la palermitana in carcere insieme al marito Massimo Carandente per la strage di Altavilla Milicia, chiede di essere ascoltata dagli inquirenti. La donna vorrebbe chiarire la sua posizione soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni di Giovanni Barreca, il muratore di 54 anni che, insieme alla figlia di 17, ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli Kevin ed Emmanuel nel corso di un rito esorcista che avrebbe dovuto liberare la famiglia da presenze demoniache.

Secondo quanto sinora ricostruito, a convincere di tali presenze e della necessità dei rituali la famiglia sarebbero stati proprio Fina e Carandente, che dal canto loro respingono le accuse affermando di non aver presenziato alla mattanza.

Strage di Altavilla, Sabrina Fina chiede di essere interrogata

Sabrina Fina accusata per la strage familiare di Altavilla Milicia insieme al marito Massimo Carandente, a Giovanni Barreca, e alla figlia di quest’ultimo di 17 anni ha chiesto di essere sentita dai magistrati per chiarire la sua posizione. Stanno uscendo versioni soprattutto da parte di Barreca che non rispecchiano quanto successo in quella casa e così la mia assistita vuole essere sentita per chiarire la loro posizione“. Così ha affermato l’avvocato difensore Marco Rocca che sta predisponendo la richiesta ai magistrati per fissare un interrogatorio.

Credo anche Carandente vorrà essere sentito dai magistrati di Termini Imerese. Non l’ho sentito ma credo che anche per lui preparerò una richiesta – aveva aggiunto il legale –. Ci sono tanti aspetti da chiarire e spiegare per fare luce su quanto successo nella villetta di Altavilla”

La perizia su Giovanni Barreca

Il tribunale di Termini Imerese ha intanto dato il benestare per la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca. L’uomo nella notte tra il 10 e l’11 febbraio aveva allertato i carabinieri confessando la strage e facendosi trovare a Casteldaccia. 

“Cominciano a riaffiorare tante scene che lo portano a scagliarsi contro Massimo e Sabrina”, ha dichiarato nei giorni scorsi l’avvocato Barracato. Al legale, che lo ha incontrato in carcere, il muratore di Altavilla Milicia ha raccontato di non ricordare di avere usato violenza contro la sua famiglia scaricando su Carandente e Fina la responsabilità dei tre omicidi. “Non è pentito, perché l’obiettivo era liberare la casa dai demoni. Lui non pensa di aver fatto quello di cui era accusato. Lui dice si essere stato imbambolato”. Barreca ha anche chiesto di vedere la figlia: “La ragazza è stata in qualche maniere coinvolta da Massimo e Sabrina, era sempre insieme a loro – ha detto l’avvocato – Dormiva abbracciata alla coppia”. Nella mente di Barreca, secondo l’avvocato, “rimane sempre la convinzione che nella villetta c’era il demonio”.

Il gip di Termini Imerese, accogliendo la richiesta dell’avvocato Barracato, ha autorizzato la perizia psichiatrica di parte sul muratore che sarà effettuata dallo psichiatra Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone

 

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