La sparatoria, l’agguato e l’omicidio allo Sperone: fermati padre e figlio

Prima la sparatoria in Corso dei Mille, poi l’inseguimento, l’agguato e infine l’omicidio. Continuano senza sosta le indagini per ricostruire quanto accaduto nella tarda serata di ieri allo Sperone, a Palermo.

La vittima è Giancarlo Romano, 37 anni, indicato come fidato del boss Antonino Lo Nigro, boss del mandamento dello Sperone. Ferito gravemente un 29enne, Alessio Caruso. Sottoposto nella notte ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale Buccheri La Ferla, non è in pericolo di vita. L’omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe maturato nell’ambito del controllo dello spaccio di droga nel quartiere.

La sparatoria iniziata in Corso dei Mille

Da una prima ricostruzione pare che la sparatoria sia iniziata in Corso dei Mille, dove è situata tra l’altra la tabaccheria di Romano. Ad aprire il fuoco per primi sarebbero stati due uomini, M.M. e A.M., padre e figlio, residenti in via XXVII maggio, dove è avvenuto l’omicidio.

L’agguato e l’omicidio in via XXVII maggio

Sotto casa, ad attenderli, Giancarlo Romano e l’amico Alessio Caruso. Da lì avrebbe preso il via un inseguimento armato, che ha trovato il suo tragico epilogo nell’uccisione di Romano. Non è ancora chiaro, però, se il colpo fatale sia partito dalle pistole di padre e figlio. Secondo alcune testimonianze, altri soggetti sarebbero stati presenti nel corso della sparatoria.

La polizia scientifica ha rinvenuto sul luogo dell’omicidio sei bossoli di diverso calibro, appartenenti dunque a pistole differenti. Il corpo di Giancarlo Romano, dopo l’ispezione sul posto della scientifica, è stato portato all’obitorio del Policlinico dove sarà effettuata l’autopsia.