Apertura

Soldi per il rilascio delle salme al Policlinico di Palermo, decise le misure per i 15 indagati: due ai domiciliari

Nella mattina del 23 dicembre, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, personale della Sezione Anticorruzione della Squadra Mobile di Palermo ha dato esecuzione ad ordinanza del G.I.P. di Palermo, con la quale sono state applicate misure cautelari custodiali, coercitive ed interdittive nei confronti di nove indagati ritenuti gravemente indiziati di aver commesso, a vario titolo, delitti di associazione a delinquere, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità, in riferimento alla gestione di salme transitate dalla camera mortuaria del Policlinico “P. Giaccone” di Palermo.

Nel dettaglio, a L.B.S (classe 67) e G.M. (classe 61), in servizio presso il citato Policlinico è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari; ai colleghi di questi ultimi, D.D.A. (classe 63) e A.G. (classe 59), la misura dell’obbligo quotidiano di presentazione agli uffici di polizia giudiziaria, congiuntamente a quella della sospensione da pubblico ufficio o servizio; a T.F. (classe 82), T.N. (classe 59), M.G. (classe 76), M.D. (classe 81) e S.M. (classe 78), referenti di note imprese funebri locali, la misura dell’obbligo di presentazione agli uffici di polizia giudiziaria.

Nei confronti di tutti e quattro gli impiegati della camera mortuaria in argomento è stato inoltre disposto il sequestro preventivo di somme di denaro correlate alle attività delittuose.

Il provvedimento cautelare, giunto in esito agli interrogatori preventivi degli indagati, prende le mosse da un articolata attività investigativa della citata Sezione Anticorruzione, svolta nei primi mesi del 2024 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo.

Tale attività, originata dalla valorizzazione di uno spunto emergente da una intercettazione di altra indagine e corroborata da monitoraggi telefonici, ambientali negli uffici e telematici, ha consentito di delineare l’esistenza di un sodalizio, composto da tutti e quattro i componenti della camera mortuaria e dedito alla stipula di accordi corruttivi con i referenti di numerose imprese funebri locali per la gestione delle salme che ivi transitavano.

Filmate le consegne delle mazzette

Un’associazione che prevedeva un rigido tariffario ed il mantenimento di una puntuale contabilità, elementi ritenuti sintomatici della pervicacia criminale dei quattro impiegati dell’obitorio.

Grazie a telecamere installate negli uffici della camera mortuaria, sono state così filmate le consegne delle tangenti agli impiegati per celeri dimissioni delle salme (mediante lo svolgimento di un elettrocardiogramma) e per altri servizi, come la tanato-vestizione. È stato anche documentato un tentativo di induzione indebita, da parte di L.B.S., in danno di un imprenditore funebre che non intendeva versare la tangente richiesta dal sodalizio. Gli illeciti compensi venivano poi ripartiti tra i componenti del sodalizio, che tenevano una cassa comune ed una minuta rendicontazione degli stessi mediante dei registri.

Published by
Redazione PL