Sistema Sanitario Nazionale e le difficoltà del sud

Al sud tempistiche dilatate per esami di routine e l’esigenza di cercare strutture al nord

È fatto noto che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), sebbene la prerogativa dell’ente sia garantire su tutto il suolo nazionale un’efficienza delle prestazioni assistenziali, abbia profonde limitazioni nell’ assicurare un ausilio medico funzionale anche alle regioni del sud Italia.

Il deficit delle prestazioni investe l’intero cosmo del Sistema Sanitario, dunque comprende tutti i servizi che vanno dalla semplice prenotazione degli esami di routine, fino all’iter che dovrebbe riguardare la prevenzione e la cura dei pazienti.

Si tratta di una realtà innegabile che affonda radici in anni e anni di errori interni al SSN i quali hanno prodotto l’effetto di alimentare il gap tra nord e sud, continuando a porre l’accento su disparità e possibilità disomogenee tra meridione e settentrione.

I problemi sono tanti, specialmente legati al sottofinanziamento del Sistema Sanitario Nazionale in particolare nelle regione del sud, le quali vivono da sempre in una morsa di rallentamenti, incognite, ma soprattutto di insoddisfazione nel non vedersi riconosciuto un diritto fondamentale che alle regioni del nord viene garantito: quello di poter accedere a strutture sanitarie valide ad alto funzionamento e di poter curare entro i giusti termini le proprie patologie, spesso molto gravi.

L’emergenza sanitaria causata dai contagi della pandemia del Covid-19 e dal rincaro delle spese energetiche, ha registrato un peggioramento sostanziale delle condizioni di tutto il sistema sanitario italiano e della sua organizzazione, tanto da scatenare il fenomeno del cosiddetto spostamento passivo dal sud al nord. Infatti è molto frequente che i residenti delle regioni meridionali sentano l’esigenza di andare fuori regione per sottoporsi alle visite mediche nelle strutture delle regioni del settentrione, spesso anche private.

Infatti, abbattere i tempi d’attesa è diventata una prerogativa per i pazienti del sud e, visto lo stanziamento di fondi esigui, gli abitanti delle regioni meridionali sono costretti a lottare non solo con lo scadenziario delle visite che vengono assegnate con largo rilento – spesso con mesi e mesi d’attesa- ma anche con un depotenziamento del personale sanitario spesso ridotto al limite.

Intanto, dal sud continuano i cammini della speranza oltremare alla ricerca di strutture più responsive mentre continua a gravare sulle regioni un sistema che ancora non riesce a tutelare la salute di tutti i consociati del territorio.