Sciopero Amat, l’adesione sfiora il 100 per cento: sindacati pronti a un’altra giornata di protesta

Dopo l’incontro con il CdA dell’azienda, i sindacati annunciano la chiusura negativa anche di questa fase della vertenza. Ci si prepara dunque a una seconda giornata di sciopero, stavolta di otto ore.

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Massiccia adesione allo sciopero di 4 ore indetto per la giornata di oggi dai sindacati dell’azienda trasporti di Palermo, Filt-Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti. Nel dettaglio, su 157 vetture Amat ben 148 hanno fatto rientro in rimessa dalle 9. Adesione totale anche da parte del personale amministrativo, dei punti vendita, dei verificatori, ausiliari e del personale officina.

Non si tratta dell’unica azione prevista in queste settimane. I sindacati annunciano infatti, dopo l’incontro con il CdA dell’Azienda, la chiusura negativa anche di questa fase della vertenza. Ci si prepara dunque a una seconda giornata di sciopero, stavolta di otto ore.

La nota dei sindacati Amat  

“Non ci sono risorse, il presidente Amat lo ha detto chiaramente”, spiegano Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Francesco Trupia (Uiltrasporti), Fabio Danisvalle (Faisa Cisal), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti). “Questo peserà sul rinnovo del contratto di servizio con somme adeguate che abbiamo più volte chiesto e sull’adeguamento al caro vita delle retribuzioni dei lavoratori”.

“Il piano di riequilibrio del Comune di Palermo non lascia margini per il recupero di maggiori risorse, così abbiamo sollecitato affinché Amat e Socio Unico si seggano attorno ad un tavolo per discutere del futuro di questa azienda e che incontrino anche le parti sociali”, prosegue la nota. Fra le motivazioni delle rivendicazioni dei sindacati, c’è il rinnovo dell’accordo di secondo livello, ma non solo. “Attendiamo ancora un impegno da parte dell’amministrazione comunale. È necessario, lo ribadiamo, che ai lavoratori venga riconosciuto l’adeguamento delle retribuzioni divenute assolutamente insufficienti per affrontare il caro-vita, sia per l’attuale momento d’inflazione sia perché da oltre un decennio le loro paghe non hanno ricevuto alcun aumento dall’azienda che, al contrario, ha continuamente richiesto sacrifici ai lavoratori al fine di fronteggiare un contenzioso fiscale con il Comune per la TOSAP”.

“150 bus contro i 300 bus di una volta”

“In tutti questi anni i lavoratori hanno infatti sopportato il peso di scelte aziendali improntate ad accettare passivamente le imposizioni del socio che si è sottratto alla ricapitalizzazione dell’azienda traendone sostegno attraverso la riduzione del capitale sociale – aggiungono le sigle sindacali -. Tale situazione ricade negativamente non solo sui lavoratori dell’Amat che ne stanno subendo le relative conseguenze, ma anche verso i cittadini che ne pagano il costo più alto vista la progressiva riduzione del servizio loro giornalmente erogato con una media attuale di 150 bus contro i 300 bus di una volta”.

“Chiediamo comprensione ai cittadini per i disservizi subiti oggi – concludono i sindacati – ma il miglioramento del servizio è un obiettivo fondamentale sia per i lavoratori sia per gli utenti e per raggiungerlo è necessario affrontare subito tutti questi nodi”.

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