Policlinico di Palermo, business del caro estinto e mazzette per rilasciare le salme: anche Francesco Bacchi tra i casi

Sono più di 49 i casi di corruzione che la Procura di Palermo ha scoperto in poco più di un anno nell’ambito di un’inchiesta riguardo un presunto business sul rilascio delle salme all’ospedale Policlinico del capoluogo siciliano. Chiesto l’arresto di 15 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione e concussione

Tra gli indagati ci sono sia operatori della camera mortuaria dell’ospedale sia titolari di imprese funebri e loro dipendenti: uno dei nomi che sicuramente spicca tra quelli delle persone finite sotto inchiesta quello del noto imprenditore del settore delle pompe funebri Francesco Trinca

Sotto inchiesta è finita anche la pratica relativa alla salma di Francesco Bacchi, il ragazzo di 19 anni ucciso dopo una rissa all’uscita da una discoteca di Balestrate, in provincia di Palermo nella notte tra il 13 3 il 14 gennaio.

La richiesta dei pm è stata notificata e il gip ha fissato gli interrogatori preventivi per mercoledì e giovedì. Poi il giudice deciderà se disporre o meno il provvedimento cautelare.

Business del caro estinto al Policlinico di Palermo

L’inchiesta è nata da un’intercettazione in cui il titolare di un’agenzia funebre, incaricato da un collega lombardo di occuparsi delle pratiche per il trasferimento di una salma da Palermo a Milano, avrebbe ammesso di aver pagato 100 euro a un operatore della camera mortuaria del Policlinico. “Qui funziona così”, avrebbe precisato.

Le indagini degli inquirenti avrebbero così portato alla luce l’esistenza di un sistema corruttivo, con un’organizzazione precisa con tanto di regole per spartirsi i guadagni. I dipendenti dell’ospedale, in cambio di denaro, avrebbero accelerato infatti le pratiche per il rilascio delle salme o la vestizione delle stesse, stabilendo addirittura una sorta di tariffario.

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Redazione PL