Personale tecnico per progetti di PNRR, solo quattro comuni del Palermitano chiedono i finanziamenti per assunzioni

Il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi: “Un’occasione imperdibile per stare al passo con finanziamenti e progetti e che, invece, la maggior parte dei Comuni ha perso”

lavoro nero

“Dall’elenco allegato allo schema di decreto, che stanzia somme per i comuni sotto i 5000 abitanti, per l’assunzione di personale tecnico per i progetti di PNRR, abbiamo constatato, con grande stupore  che, in tale elenco, ci sono soltanto quattro comuni del palermitano: Bolognetta, Chiusa Sclafani, Petralia Sottana e Godrano”. A sollevare la questione è il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi.

“Ci chiediamo – continua Miconi – come sia possibile che, su 760 Comuni che riceveranno il contributo del Fondo ministeriale per l’assunzione a tempo determinato di 1026 unità di personale nel periodo 2022-2026, solo quattro dei cinquanta comuni della Città Metropolitana di Palermo che hanno meno di 5 mila abitanti, abbiano fatto richiesta di questi fondi quando, invece, quotidianamente registriamo lamentele dei sindaci che rischiano di perdere i finanziamenti del Pnrr per mancanza di personale. Non ci sono più strade incompiute o da rifare? Infrastrutture carenti? Scuole da ammodernare?”.

“Un’occasione imperdibile per stare al passo con finanziamenti e progetti”

“I Comuni, nella qualità di soggetti attuatori del Pnrr – aggiunge Miconi – dovevano collegarsi alla piattaforma dedicata realizzata dal Ministero dell’Interno per comunicare le esigenze di personale, successivamente integrando via pec le informazioni”.

“Un’occasione imperdibile per stare al passo con finanziamenti e progetti e che, invece, la maggior parte dei Comuni ha perso. Un fatto gravissimo che avrà ricadute sull’economia di tutta l’Isola. Oltretutto, ciò che ci rammarica, è che noi abbiamo ripetutamente scritto alle amministrazioni comunali per informarle di queste possibilità da cogliere al volo e delle scadenze previste ma nessuno ci ha mai risposto”.

“Vorremmo sapere, a questo punto – conclude il presidente di Ance Palermo –, se queste nostre lettere siano mai arrivate sulle scrivanie dei sindaci o se anche queste si siano perse tra i rivoli degli apparati burocratici”.

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