Palermo, studenti e disoccupati in piazza: “La Sicilia è la nostra terra, difendiamola”

Si tiene oggi lo Sciopero globale per il clima, in oltre 50 città italiane. A Palermo alla guida della protesta organizzata dal coordinamento Studenti Palermitani ci sono i disoccupati che difendono il diritto al reddito di cittadinanza e al lavoro in Sicilia

Mattinata di proteste nel cuore di Palermo. Stamani gli studenti delle scuole superiori della città si sono infatti mossi in corteo da piazza Verdi in occasione dello Sciopero globale per il clima. La manifestazione oggi coinvolge circa 50 città italiane, da Roma a Milano passando per Napoli e Firenze. Qui a Palermo a guidare la protesta organizzata dal coordinamento Studenti Palermitani ci sono i disoccupati palermitani che difendono il diritto al reddito di cittadinanza e al lavoro in Sicilia.

“Abbiamo voluto mostrare la nostra solidarietà – spiega Giorgio Caruso di Studenti Palermitani – a chi ha perso il lavoro e rischia di trovarsi in mezzo a una strada da agosto, quando gli verrà anche tolto il reddito di cittadinanza. Oggi in piazza disoccupati e studenti insieme perché sappiamo bene che non esiste giustizia climatica senza giustizia sociale. Fine del mese e fine del mondo sono la stessa lotta contro un sistema produttivo che sfrutta l’ambiente e i lavoratori, provocando emergenze ecologiche e sociali”.

Palermo, la protesta di studenti e disoccupati

“Lavoro o reddito dobbiamo campare”, recita lo striscione esposto dai disoccupati. Subito dietro lo spezzone degli studenti palermitani con lo slogan “La Sicilia è la nostra terra difendiamola”.

“Abbiamo voluto attraversare le vie della città – aggiunge Silvio Pizzo, rappresentante d’istituto del Ferrara – ponendo l’accento sulle molteplici problematiche che vive la Sicilia: dalla disoccupazione e povertà dilagante alla presenza di impianti nocivi, dalla devastazione ambientale all’emigrazione forzata. Lottiamo per un modello socio-ecologico diverso per la nostra terra”.

“Il futuro è nostro e pretendiamo di essere ascoltati”

Il corteo attraversa le vie del centro storico fino a piazza Indipendenza. “Da anni – aggiunge Giorgio Caruso – la generazione Z scende in piazza diversi venerdì dell’anno scolastico in tutto il mondo per dire che non c’è più tempo e che non esiste un pianeta B. La crisi climatica che stiamo vivendo è stata provocata da scelte disastrose che hanno guardato solo al profitto e non alla salute del pianeta e dei suoi abitanti; adesso le conseguenze le vivremo soltanto noi: alluvioni, temperature anomale, disastri ecologici. Scendiamo in piazza perché il futuro è nostro e pretendiamo di essere ascoltati”.

Obiettivo dello sciopero è quello di porre l’attenzione sulle nocività e le problematiche ecologiche e sociali presenti nell’isola e spingere giovani e meno giovani a scendere in campo per difenderla. “Basi militari, poli petrolchimici, industrie inquinanti, trivellazioni, minacce di costruzione di inceneritori o rigassificatori – conclude Caruso -. La Sicilia è sotto attacco da parte di grosse multinazionali, avallate da tutti i governi italiani, che vedono la nostra terra come un serbatoio di risorse energetiche, materiali e umane. La difenderemo con i nostri corpi e le nostre forze”.

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