Palermo, prima il passaggio in auto e poi lo stupro: condannato a 5 anni

L’uomo, nella notte del 6 settembre 2022, ha stuprato una donna di 31 anni che subito dopo è andata a denunciarlo

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Lei ha accettato un passaggio in auto per tornare a casa. Lui, durante il tragitto, si è fermato in una traversa buia e deserta e ha abusato di lei. Per Stefano Lo Verso, 42 anni, è arrivata la condanna a 5 anni per violenza sessuale. Con il rito abbreviato ha ottenuto lo sconto di un terzo della pena.

L’uomo, nella notte del 6 settembre 2022, ha stuprato una donna di 31 anni che subito dopo è andata a denunciarlo, raccontando di aver conosciuto Lo Verso in un locale in piazza Garraffello alla Vucciria. A fine serata, vista l’ora tarda, ha detto di avere accettato il passaggio che l’uomo le aveva offerto.

Inutili i tentativi per evitare lo stupro

La giovane non poteva prevedere quello sarebbe successo strada facendo. Durante il tragitto, come raccontata dalla 31enne, Lo Verso si è fermato in una traversa di via La Malfa e avrebbe tentato di baciarla. Al suo rifiuto, l’ha bloccata sul sedile dell’auto con il suo peso e ha manifestato “anche verbalmente quali erano le sue reali intenzioni”. La donna ha tentato di salvarsi, di tergiversare: «Ho tentato di convincerlo a lasciarmi andare, e che ci saremmo rivisti». Ma lui è andato avanti”. Nel suo drammatico racconto fatto durante l’udienza preliminare, come riportato dal Giornale di Sicilia la vittima dello stupro ha anche aggiunto: “Inutili sono stati tutti e tre i tentativi di fermarlo, infatti egli con fermezza mi bloccava le braccia con le mani. Mentre ero impietrita per quello che stava succedendo e cercavo di divincolarmi, ho avuto pure un istante per pensare di aprire lo sportello e fuggire, ma il luogo angusto, il buio e la paura di essere rincorsa con l’auto o magari essere presa a botte e pugni mi ha bloccato mentalmente».

Le telecamere avevano ripreso la targa dell’auto

Dopo avere raccolto la denuncia, la polizia non ci ha messo molto tempo ad inchiodare Lo Verso. Infatti una videocamera della zona aveva ripreso la targa dell’auto, di cui la donna aveva descritto il modello, oltre che al volto dell’uomo. L’imputato ha cercato di difendersi dicendo che lei era consenziente. Ma è stato smentito dalle evidenti tracce tracce della violenza e dalle lesioni ed ecchimosi documentate dai medici del Policlinico. Alla donna è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva, mentre il danno sarà quantificato in sede civile. Lo Verso, che vive di lavori saltuari ed è conosciuto come un raccoglitore di ferro, è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

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