Palermo, le linee guida di Inzaghi: “Lavorare sodo, il destino ti aiuta ma va ricercato nel migliore dei modi”

Ospite speciale per la nuova puntata di Torretta Cafè, il format del Palermo FC dedicato ai personaggi della storia rosanero. Nel salotto del centro sportivo della giornalista Sarah Castellana si è accomodato on poltrona per la quarta puntata il neo allenatore rosanero Filippo Inzaghi. Queste le sue parole: “In tutte le squadre dove sono stato ho messo la tuta e così farò anche qui dal primo giorno. Bellissimo il primo giorno a Palermo, non mi aspettavo questa accoglienza. Un giorno indimenticabile, non pensavo di trovare tutta quella gente sotto il sole alle sette del pomeriggio. Mi auguro di essere all’altezza della società e del pubblico. Cercherò di responsabilizzare molto la squadra, il destino ti aiuta ma vada ricercato nel migliore dei modi. Gli farò capire l’importanza di essere atleti, ma penso che già la squadra ne sia consapevole. Siamo fortunati ad avere una società e dei tifosi così”.
La moglie Angela: “Era il 2017, il giorno di Halloween. Ero in discoteca e aveva chiesto dell’acqua, nel frattempo accanto a me, la stessa richiesta era stata fatta da una donna e non me l’aspettavo. Ringrazio quel momento che ha cambiato la mia vita, perché quella donna è adesso mia moglie con la quale abbiamo due meravigliosi figli anche se io sono diventato genitore un po’ tardi”.
Le linee guida per il suo Palermo che verrà: “Io porto il mio esempio, è più semplice per me. Non ho mai giocato una partita avendo avuto il rimpianto di non aver mangiato bene o di non aver fatto la settimana di tipo. Io cercherò di fare capire alla squadra quello che ero io e che lavorando sodo si può vincere quello che ho vinto io, uno che ha giocato più di 700 partite così non può non pensare che la sua squadra abbia il suo spirito”.
Sul fratello Simone: “Simone ed io siamo quelli che siamo per merito dei nostri genitori, oggi stupendi nonni. Loro ci hanno insegnato ad amare le piccole cose, rispettando sempre gli altri. Per me è motivo di orgoglio, confronto e di crescita avere in casa adesso uno degli allenatori migliori d’Europa. Oltre ad essere un grande allenatore, è una persona per bene. Sono orgoglioso di lui. La mia famiglia mi riesce a dare energia, a starmi vicino sempre. Lui da piccolo faceva il mio capitano. Noi amavamo sin da subito il calcio, andavamo a vedere con mio padre il Piacenza. Abbiamo giocato sempre insieme sin da piccoli, quello che abbiamo avuto è stato un sogno che si realizzato. Io e lui ci sentiamo ogni giorno, c’è un bellissimo rapporto. Da calciatore in diverse cose lui era più forte di me, è stato condizionato da un problema alla schiena che lo ha penalizzato. Da allenatore ha compensato, dai (ride, ndr). I miei idoli? Paolo Rossi, Vialli, Altobelli e Van Basten. Persone come Rossi e Vialli ci mancano”.
La fine carriera ed “il sogno” di una piazza come Palermo. “Se penso a come ho fatto a smettere di giocare a calcio, non me lo spiego. Questo sport mi ha regalato tante emozioni. Un’altra maglia dopo il Milan non avrebbe avuto senso. L’ultima partita è stata speciale perché ho segnato all’ultimo tiro del match. Avrei fatto altri gol se avessi continuato per anni, ma il destino ha voluto così. Sono stato avvicinato al Palermo a fine carriera, quando giocavo qui era sempre bellissimo. Con i rosa a San Siro, però mi sono rotto il crociato e una settimana prima avevo fatto doppietta al Real Madrid di Cristiano Ronaldo, battendo il record di Raul. Fu un duro colpo per me, segnavo sempre a 38 anni. Dopo dieci mesi rientrare non era semplice, ma ho lavorato tanto perché non poteva finire così e il gol con il Novara diciamo che ha chiuso al meglio la mia carriera. Avevo nel cuore il sogno di venire in questa piazza. Al Palermo ho segnato diversi gol, mi dovrò far perdonare”.
Lo staff e la scelta di Soligo: “Ringrazio il City Group per avermi concesso di portare il mio staff, hanno la mia stessa passione. Soligo è stato il mio capitano a Venezia, avevo bisogno di una persona come lui che essendo stato a Palermo penso mi possa dare una mano. Mi auguro che gli abbonamenti siano tanti e che il pubblico sia il dodicesimo uomo in campo, ma dipende da noi perché sappiamo il valore della nostra tifoseria. In tanti mi hanno scritto avendo saputo del mio approdo a Palermo, tra queste c’è una persona speciale che spero che il 9 agosto per il mio compleanno mi faccia un regalo speciale (Guardiola?). Ringrazio tutti per l’affetto, mi sento tanto responsabilizzato e carico. Non vedo l’ora di far capire a gli altri che sarà difficile giocare con noi. Non vedo l’ora che inizi il ritiro e di trovare tanti tifosi in Valle d’Aosta”.