Palermo chiede sicurezza per le sue donne, la lettera aperta alle Istituzioni: “Facciamo scruscio”

Un appello forte, chiaro e condiviso è quello lanciato da un gruppo di professioniste e cittadine palermitane che, unite dall’urgenza di garantire sicurezza alle donne della città, hanno scritto e diffuso una lettera aperta indirizzata alle più alte cariche dello Stato: dal Prefetto al Presidente della Repubblica.

Le firmatarie – l’Avvocata Maria Vittoria Cerami, la Dottoressa Alessandra Di Maria, l’Avvocata Irene Margherita Fazio, la Professoressa Ida Serena Fragale e la Dottoressa Eliana Puma – chiedono un intervento immediato e concreto contro l’ondata di violenza che sta minacciando la libertà delle donne a Palermo. Episodi recenti, avvenuti spesso in pieno giorno e in luoghi affollati come il centro storico e il quartiere della Kalsa, hanno fatto esplodere un allarme che non può più essere ignorato.

La lettera aperta

Di seguito, riportiamo il testo integrale della lettera:

“Lettera aperta per la sicurezza delle Donne nella città di Palermo
Con riferimento ai numerosi casi di violenza accaduti tutti nelle ultime scorse settimane e visto il continuo susseguirsi di notizie relative a violenze o tentate violenze a danno di Donne, avvenute in pieno giorno, in luoghi affollati e soprattutto in centro storico a Palermo, molte nel quartiere della Kalsa.

La nostra Voce è un grido, un grido per rivendicare un diritto leso, al di là del fatto dell’avvenuta o meno violenza, perché il solo tentativo, più volte reiterato, a danno delle Donne, costituisce di per sé una enorme ed ingestibile minaccia che lede fortemente il diritto di libertà, di autodeterminazione, di libera circolazione, di sicurezza di tutte le Donne!

Le Istituzioni preposte non possono rimanere insensibili e/o inerti, devono porre in essere ogni possibile soluzione per ripristinare i diritti violati, per restituire sicurezza e libertà alle Donne, siano esse cittadine Italiane, straniere, turiste, giovani o mature, in ogni caso esseri umani il cui diritto (costituzionalmente garantito) è oggi violato, limitato, compresso.

Ci auguriamo che, senza indugio ed immediatamente, le forze dell’ordine facciano sentire sul territorio la presenza dello Stato e che lo Stato si erga a paladino indiscusso delle libertà tutte dei cittadini e delle Donne in particolare, di cui le scriventi si fanno portavoce. Ricordiamo sempre che la delinquenza fiorisce e prolifera sempre negli spazi lasciati scoperti dallo Stato“.

Un’iniziativa che unisce e mobilita

La lettera, già ampiamente condivisa attraverso i social, richiama l’iniziativa popolare #scriviquandoarrivipalermo, simbolo di sorellanza e di difesa reciproca tra donne. Ora però si fa un passo avanti: chiedere ufficialmente alle Istituzioni di farsi carico della sicurezza delle donne, con presenze effettive delle forze dell’ordine e azioni mirate. L’appello riguarda tutte le donne, senza distinzione di età, nazionalità o condizione. È una chiamata alla responsabilità collettiva, che mette in evidenza un principio semplice quanto fondamentale: la delinquenza cresce dove lo Stato è assente. “Facciamo scruscio, quello buono. Quello di tutti. Quello che non ha bandiere ma ha cuore e coscienza“.

Come sostenere l’iniziativa

È possibile seguire e sostenere l’iniziativa attraverso l’account social @inprimopiano, punto di riferimento per aggiornamenti, testimonianze e azioni concrete. Per contatti o adesioni formali all’iniziativa, è possibile scrivere alle promotrici tramite i canali social ufficiali o inviare una mail agli indirizzi delle professioniste firmatarie.