I volontari sono “veri e propri patrioti, che sanno come la solidarietà sviluppa la dimensione dell’impegno. È un patrimonio che accresce il patrimonio morale del Paese”. Così ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Cerimonia conclusiva di Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025, al teatro Massimo. “Il volontariato si qualifica come forza sociale culturale educativa e formativa” e si segnala “come protagonista nell’attuazione dei principi della Costituzione, innanzitutto partecipazione e solidarietà”.
“Il volontariato – ha sottolineato Mattarella – è palestra di democrazia concreta, che può immettere forza vitale nelle istituzioni”, è “elemento necessario in un tempo contrassegnato anche da paure suscitate da tossine messe in circolo ingannevolmente da indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità, l’allontanamento dalle ragioni della convivenza civile. Le tossine oscurano il futuro e il volontariato è un antidoto prodigioso, giorno per giorno con i fatti dà corpo alla speranza. Il volontariato non accetta che l’antropologia che prevalga sia l’entropia dell’individualismo”.
Nella cornice prestigiosa del Teatro Massimo, Palermo ha chiuso oggi il suo anno da Capitale Italiana del Volontariato 2025, passando il testimone a Modena, che sarà Capitale 2026. Una cerimonia partecipata, sentita, attraversata da un filo dorato di responsabilità condivisa, che ha reso omaggio alle migliaia di volontari che, ogni giorno, rendono la città migliore con gesti spesso silenziosi ma straordinariamente concreti.
A questo percorso hanno lavorato insieme Città di Palermo, CESVOP, Caritas Italiana, CSVnet, Forum Terzo Settore, ANCI, Forum Terzo Settore Sicilia, Caritas Diocesana Palermo, Regione Siciliana e Fondazione Sicilia, un’alleanza che ha reso possibile un anno di progettualità diffusa e condivisa. Sul palco sono stati ripercorsi i dodici mesi di iniziative, progetti e reti nate sotto il segno della collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini. Un anno che ha mostrato quanto Palermo sappia essere una comunità viva, capace di trasformare le fragilità in opportunità di crescita collettiva.
L’assessore alle Politiche sociali Mimma Calabrò ha sottolineato il valore profondo di questo percorso:
“Questo anno è stato la prova di ciò che Palermo sa essere quando cammina unita: una città che non si limita a parlare di solidarietà, ma la pratica ogni giorno. Il lavoro dell’amministrazione – e il mio personale – è stato orientato proprio a rafforzare la rete tra Istituzioni, Terzo Settore e cittadini, perché solo una rete forte può generare vera rigenerazione sociale. Ho incontrato volontari che non chiedono nulla se non la possibilità di fare la loro parte”.
Calabrò ha poi aggiunto un pensiero più personale, rivolto alle persone incontrate nei mesi di lavoro:
“Ci sono storie che ti restano dentro. Le mani che si allungano verso chi ha bisogno, i giovani che scelgono di donare tempo invece di trattenerlo per sé, gli anziani che trovano nel volontariato una nuova giovinezza. Questo patrimonio umano non si esaurisce oggi: è da qui che Palermo deve ripartire”.
“La mia prima iniziativa pubblica, subito dopo l’insediamento a maggio, è stata dedicata a Palermo Capitale del Volontariato – ha ricordato l’assessore -. È stato il modo più naturale per affermare una visione: questa città cresce quando la sua rete – istituzioni, terzo settore e cittadini – si tiene insieme. Questo anno ci ha mostrato che il volontariato non è un gesto isolato, ma il fondamento su cui costruire una comunità che vuole davvero rigenerarsi”.