Palermitano truffato online, la Cassazione: “Nessuna colpa della banca, imprudenza del cliente”

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A Palermo un uomo è stato vittima di truffa attraverso il phishing online e in primo grado il Tribunale del capoluogo gli aveva dato ragione condannando la banca al risarcimento. Ma nella sentenza di ricorso alla Corte di Appello di Palermo la banca è stata liberata da qualsiasi responsabilità. Decisione confermata in Cassazione. 

A insaputa del titolare  era stata eseguita una operazione fraudolenta di bonifico per via telematica sul suo conto da una terza persona. La Suprema Corte, però ha stabilito che l’istituto di credito non ha nessuna colpa: nelle motivazioni è specificato che si è trattato di un comportamento “imprudente e negligente” da parte del cliente in quanto ha digitato i propri codici personali, richiestigli con una e-mail fraudolenta, consentendo al truffatore di utilizzarli successivamente per effettuare disposizioni di pagamento. 

Con sentenza numero 7214 la Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile il ricorso escludendo ogni responsabilità del cliente.

Mettere fine alle truffe online

Sulla responsabilità del cliente quando si subisce una truffa online è intervenuto Gabriele Urzì Segretario Provinciale FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo.Non è esattamente sempre così – dice – e occorre fare “educazione digitale” rivolta a quelle fasce di clientela non adeguatamente preparate che, a seguito della massiccia chiusura delle agenzie, sono costrette ad adoperare smartphone, app e home banking anche quando non sono in grado. Noi non facciamo né gli avvocati né i magistrati e le sentenze vanno rispettate, ma siamo molto preoccupati perché le banche rischiano un contenzioso legale che non fa bene a nessuno.

La normativa italiana viene in soccorso del correntista – precisa Urzì – e prevede chese tempestivamente denunciata, sia onere degli istituti di credito provare che l’operazione fraudolenta contestata sia stata autenticata e correttamente registrata e contabilizzata.

Ogni istituto di credito o istituzione finanziaria deve dotarsi di un “sistema di autenticazione forte”, cioè di una procedura basata sull’impiego di due o più̀ dei seguenti elementi: conoscenza, possesso, inerenza. E sono sempre più recenti casi di clienti che si rivolgono a studi legali e riescono a far valere le loro ragioni.”

Ora, nel caso di che trattasi, il Tribunale di Palermo in primo grado aveva condannato l’intermediario a rimborsare al correntista la somma che era stata sottratta fraudolentemente, ritenendo che l’intermediario non avesse adottato tutte le misure di sicurezza tecnicamente idonee a prevenire danni come quello oggetto di causa. Decisione che è stata riformata dalla sentenza della Corte d’Appello di Palermo, per poi essere confermata dalla Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso escludendo la responsabilità dell’intermediario”.

In Sicilia aumento delle truffe online, i motivi

 “Noi non ci addentriamo negli aspetti legali o giuridici della circostanza particolare ma occorre stoppare il fenomeno delle truffe online che si è aggravato anche in Sicilia a seguito delle chiusure di tantissime filiali che hanno costretto utenti non preparati all’uso dell’home banking, strumento utilissimo ma che non tutti sono in grado di adoperare con cautela: basti pensare agli anziani, ai soggetti poco scolarizzati e/o avvezzi all’uso del digitale. Ma anche a tanti giovani magari bravissimi nell’uso dei Social ma poco attenti all’uso dei canali digitali bancari.

Rapporto fiducia banca-cliente rischia di incrinarsi

La questione è controversa e preoccupante e si rischia un contenzioso legale che rischia di incrinare il rapporto di fiducia tra banche e correntisti. Secondo i recenti pronunciamenti dell’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) le banche hanno un onere gravoso in caso di truffe: devono provare di aver posto in essere ogni tutela estintiva dell’altrui pretesa. In assenza di ciò il correntista avrà diritto al risarcimento del danno patito; e nel caso in cui sia stato vittima di frode, ad esempio di phishing, potrà in certi casi procedere penalmente nei confronti dei truffatori e chiedere il risarcimento del danno alla propria banca.

Ma non vogliamo e non possiamo permetterci che si alimenti un contenzioso tra correntisti e banche. Ci adopereremo affinché si mettano in atto tutte le misure più idonee ad evitare che dilaghino truffe bancarie soprattutto facendo educazione digitale e coinvolgendo istituzioni esterne e pubbliche perché la sola campagna di sensibilizzazione portata avanti anche da Polizia Postale e Governo non basta purtroppo”.

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