Palazzo Guggino è in vendita, in piazza Pretoria potrebbe rinascere una delle gemme di Palermo

L’antico immobile, che sorge in uno dei luoghi più simbolici della città, è spesso stato al centro del dibattito sulle condizioni di degrado in cui versa. Ora l’inatteso annuncio immobiliare

Palazzo Guggino

È finito nelle foto dei turisti in visita a piazza Pretoria e di tanto in tanto torna ad accendere i dibattiti dei palermitani che si chiedono perché mai un edificio che sorge in un punto così rilevante della città versi in tali condizioni di degrado. Stiamo parlando di Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro, edificio praticamente in stato d’abbandono a fianco di Palazzo Bonocore. Con grande stupore da parte di molti, l’immobile ha ora fatto la sua comparsa nel panorama degli edifici in vendita in città: si tratta di un annuncio d’eccezione – è chiaro – con tanto di trattativa riservata, ma potrebbe finalmente essere l’occasione che in tanti aspettavano per vedere la rinascita di una dimora dalle antiche radici.

Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro, la storia

Il sito su cui sorge Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro vide in origine un agglomerato di case di vari proprietari. Lo mostra la pianta di Palermo di Natale Bonifacio (XVI secolo) che ritrae la situazione antecedente agli adeguamenti dovuti al prolungamento del Cassaro e alla realizzazione di via Maqueda e dei Quattro Canti. Accorpati i vari edifici, all’inizio del XVII secolo, lo stabile fu nobilitato a Palazzo residenziale da Giovanni Garlano, protonotaro del Regno di Sicilia. È questo il momento in cui vede la luce il cantone di Sant’Agata, addossato all’edificio e parte della celeberrima composizione dei Quattro Canti di piazza Villena.

La lunga storia del palazzo lo vede in mano ai Fracci di Alcamo, ai Guggino e poi ai Chiaramonte Bordonaro, che lo acquisirono all’asta nel 1842. I prospetti presentano finestre, frontoni di vario tipo e balconi in ferro battuto di diverse dimensioni. A piano terra un tempo sorgevano anche delle attività commerciali. La facciata attuale fino al piano nobile è opera dell’architetto Giovanni Del Frago per i marchesi Guggino. Verso la fine degli anni ’90 ebbe inizio il restauro a opera dell’architetto Vincenzo Palazzotto, poi interrotto.

Insomma, le vicende dell’immobile affondano le loro radici nelle pagine più illustri della storia palermitana e le domande che visitatori e autoctoni si pongono in merito al suo stato appaiono più che giustificate. Tra l’altro, gli interni del piano nobile ospitano gli affreschi di Gioacchino Martorana, risalenti al XVIII secolo. Una storia e un pregio che davvero poco hanno a che fare con l’incuria che si presenta agli occhi di chi si trova – per rendere ancor più assurdo il quadro – in una delle piazze simbolo di Palermo, dove sorgono persino Palazzo delle Aquile, sede dell’Amministrazione comunale, e la maestosa fontana Pretoria.

Una gemma tra l’incuria

Il palazzo ha alimentato spesso il dibattito tra i cittadini. La presenza di più eredi dei Chiaramonte Bordonaro, la rilevanza – anche in termini economici – del restauro, i vincoli cui l’area è sottoposta: queste le tesi che riecheggiano nel corso della discussione che vede spesso anche la proposta di un’appropriazione da parte del Comune di Palermo ai fini della valorizzazione del bene. Un bene che ad oggi è privato.

E proprio un privato avrà deciso ora di vendere l’esclusivo appartamento che si trova al terzo e ultimo piano della costruzione. L’annuncio immobiliare ne offre una rapida panoramica: “Ampia terrazza al piano superiore, ricopre una superficie commerciale di mq. 450 circa, 10 vani oltre servizi. Gode di quattro esposizioni con vista panoramica sui tesori di Palermo. L’immobile necessita di una ristrutturazione, ottimo uso casa vacanze di lusso”. La trattativa è ovviamente riservata ma – chi lo sa – per Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro è forse vicino il tempo della rinascita.

Foto da Facebook Luciano Zerlini

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