Pacco bomba al Festival di Sanremo, ci sono delle novità 

 

Continua la massima attenzione dietro al pacco bomba trovato vicino all’Ariston, a Sanremo durante la settimana del Festival. “C’è massima attenzione e massima preoccupazione ma anche rassicurazione. L’episodio è stato un po’ strano perché è avvenuto al di fuori della zona rossa che era stata predisposta dalle autorità locali a protezione del Festival”, dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

“Sono in corso indagini per verificare la matrice ma non sembrerebbe strettamente in connessione con l’evento. Era uno zainetto, con all’interno del materiale pirico – ha aggiunto il titolare del Viminale – ora bisogna capire se lo zainetto è stato abbandonato per distrazione o come un gesto dimostrativo o altro, lo diranno gli investigatori ma non sembrerebbe riconducibile alla volontà di commettere episodi di altro genere, come attentati relativi allo svolgimento della manifestazione”.

Il ritrovamento del pacco bomba

Lo zaino è stato ritrovato ieri sera, prima che la zona fosse messa in sicurezza e resa inaccessibile. Al suo interno il pacco conteneva polvere da sparo, alcune cartucce e una miccia. Il materiale, secondo fonti inquirenti, non era collegato o unito a formare un ordigno e quindi non era in grado di esplodere.

Il pacco sospetto è stato trovato nei pressi del teatro Ariston dove è in corso la quarta serata del Festival della canzone italiana. Sono state attivate tutte le procedure previste in questi casi, con l’interdizione della zona per consentire tutte le verifiche necessarie.

Al momento indaga la Procura di Imperia, non la Dda di Genova perché non è arrivata ad ora nessuna rivendicazione. Tuttavia si è alzata la tensione a Sanremo, tanto che successivamente sono stati segnalati altri pacchi sospetti sul lungomare. Tutti gli allarmi si sono rivelati infondati.

Non si esclude nessuna pista 

Gli artificieri hanno appurato che si tratta di un ordigno rudimentale trovato da un poliziotto dentro un borsello appoggiato sul motorino di un finanziere. I controlli sono stati intensificati anche per possibili problemi di ordine pubblico legati al caso Cospito. A chi entra in ‘zona rossa’ viene chiesto di aprire borse e zaini e mostrarne il contenuto.

Secondo quanto si apprende nel pacco c’erano un centinaio di cartucce, una miccia e polvere da sparo. Nessuna pista è esclusa, da quella della criminalità locale a quella anarchica visto che, in questi giorni, è altissima la tensione intorno al caso Cospito.