Nuovo successo per la Fondazione siciliana Ri.MED, un premio per le ricerche sulla stenosi sottoglottica nei bambini

Premiato il ricercatore Riccardo Gottardi che, insieme al suo team, ha trovato il modo di ridurre l’infiammazione nei piccoli pazienti intubati e scongiurare quindi l’insorgenza della stenosi, modulando il microbioma endotracheale attraverso l’uso di peptidi antimicrobici

Riccardo Gottardi, Principal Investigator della Fondazione Ri.MED e – con doppia affiliazione – Responsabile del Laboratorio di Bioingegneria e Biomateriali al Childrens’ Hospital of Philadelphia, è stato premiato per le sue ricerche volte a prevenire la stenosi sottoglottica nei bambini e nominato “Young Innovator of Cellular and Molecular Bioengineering” dalla rivista ufficiale della Biomedical Engineering Society. 

Un bel successo per la Fondazione Ri.MED, nata nell’aprile del 2005 dalla firma del protocollo d’intesa tra il Governo della Repubblica Italiana, la University of Pittsburgh e lo University of Pittsburgh Medical Center. Un accordo finalizzato alla realizzazione in Sicilia di un centro di eccellenza per progetti di ricerca biotecnologica e biomedica ad elevato contenuto tecnologico. 

La stenosi sottoglottica

La stenosi sottoglottica è il restringimento delle alte vie respiratorie (precisamente nel tratto subito al di sotto delle corde vocali) causato da un accumulo di tessuto cicatriziale, che può verificarsi durante l’intubazione: i batteri si accumulano e causano un’infiammazione cronica. La condizione richiede un intervento chirurgico invasivo, che comporta rischi, in particolare per la popolazione pediatrica. Il team guidato da Gottardi ha trovato il modo di ridurre l’infiammazione, e scongiurare quindi l’insorgenza della stenosi, modulando il microbioma endotracheale attraverso l’uso di peptidi antimicrobici. 

 Il team di Gottardi ha creato un rivestimento che può essere applicato ai tubi endotracheali e rilasciare peptidi antimicrobici che prendono di mira i batteri infettivi in modo specifico e selettivo. Dopo averne dimostrato l’efficacia tramite modelli in vitro, i ricercatori hanno fatto un ulteriore passo avanti utilizzando anche modelli ex vivo e in vivo per dimostrare come il loro tubo endotracheale a rilascio di peptide antimicrobico (attualmente in attesa di brevetto) abbia sensibilmente ridotto l’infiammazione, risolvendo così la stenosi. 

 Sono onorato per questo entusiasmante riconoscimento conferito da Cellular and Molecular Engineering“, ha affermato il dott. Gottardi. “Speriamo che la nostra innovazione sulle vie aeree ottenga lo stesso successo nelle sperimentazioni sull’uomo, in modo da poter migliorare le condizioni dei piccoli pazienti intubati“. 

Fondazione Ri.MED, oltre 50 accordi per la ricerca

Lo studio, sviluppato al Children’s Hospital of Philadelphia Research Institute, è un esempio di come un solido network di collaborazioni scientifiche rappresenti una strategia vincente per integrare competenze complementari e aumentare le potenzialità di successo. Un valore aggiunto considerato strategico dalla Fondazione Ri.MED, che negli anni ha avviato oltre una cinquantina di accordi per lo sviluppo e la valorizzazione dell’attività di ricerca e dell’innovazione tecnologica, e per la condivisione di laboratori e risorse con enti europei e statunitensi, in primis con i partner fondatori (Università di Pittsburgh, UPMC e CNR) e con l’IRCCS ISMETT di Palermo. 16 gli accordi siglati solo nel 2022, i cui risultati andranno a beneficio dei pazienti. 

 Qui link alla pubblicazione scientifica con cui Gottardi ha vinto il premio: https://link.springer.com/article/10.1007/s12195-023-00769-9  

Riccardo Gottardi

Riccardo Gottardi è Principal Investigator della Fondazione Ri.MED dal 2011 e, con doppia affiliazione, professore di Pediatria e Bioingegneria al Childrens’ Hospital of Philadelphia (CHOP) dove è Responsabile del Laboratorio di Bioingegneria e Biomateriali dal 2019. 

Laureato in Fisica all’Università di Pisa nel 2003, ha svolto il dottorato di ricerca tra il Dipartimento di Ingegneria Biofisica ed Elettronica dell’Università di Genova e il Biozentrum di Basilea in Svizzera, con focus sulla validazione del microscopio a forza atomica come strumento per la caratterizzazione micro e nanomeccanica della cartilagine articolare a fine diagnostico. Nel 2011 vince la Ri.MED Post-doc Fellowship presso l’Università di Pittsburgh, dove lavora nel Center for Cellular and Molecular Engineering al McGowan Institute of Regenerative Medicine e nei Little Laboratories della Scuola di Ingegneria.  

Terminata con successo la Fellowship, rimane a Pittsburgh, prima di qualità di Ri.MED supported scientist e poi, grazie ai brillanti risultati ottenuti, con il doppio ruolo di Ri.MED Principal Investigator e Assistant Professor dell’Università di Pittsburgh.  

Nel 2019, mantenendo la doppia affiliazione con la Fondazione Ri.MED, si sposta al Children’s Hospital of Philadelphia (CHOP), dove dirige il Laboratorio di Bioingegneria e Biomateriali, il primo laboratorio pediatrico del suo genere avviato attraverso i programmi “Frontiers”. Il “Gottardi Lab” si concentra in particolare sulle soluzioni ingegneristiche per i disturbi delle vie aeree, sui biomateriali per l’ingegneria della cartilagine e sugli approcci per prevenire e riparare i danni alle corde vocali. 

La Fondazione Ri.MED

La FondazioneRi.MED, nata dalla partnership internazionale fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, University of Pittsburgh e UPMC, possiede un portfolio-progetti focalizzato sulle applicazioni terapeutiche, con oltre 30 brevetti, ed è attualmente impegnata nella realizzazione del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), che sarà completato nel 2025. Con oltre 17.000 mq di laboratori, una volta a regime il centro offrirà lavoro a circa 600 risorse, contribuendo a sviluppare l’economia del Mezzogiorno, e costituirà un polo di riferimento per la ricerca biomedica a livello mondiale.

Attualmente Ri.MED conta 88 ricercatori, di cui il 62% donne, e rappresenta già oggi un “attrattore di cervelli”. Circa il 20% degli scienziati sono siciliani rientrati in Italia grazie alle opportunità di lavoro offerte da Ri.MED, ma sono presenti anche scienziati stranieri, che riconoscono alla Fondazione e al progetto del CBRB un gratificante appeal professionale. 

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