Niente nuovi locali per 18 mesi in centro a Palermo, via libera alla “Legge Franceschini”

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Via libera all’applicazione della “Legge Franceschini” da parte della Giunta di Palermo che dopo una lunga serie di incontri e consultazioni con associazioni di categoria, residenti e commissione consiliare competente, ha approvato la delibera che, di fatto, introduce importanti restrizioni per la tutela e valorizzazione del centro storico.

Adesso, in fase sperimentale ed in alcune aree strategiche della città, non sarà più permessa l’apertura di nuovi esercizi pubblici, di vicinato alimentare e distributori automatici per “preservare il patrimonio artistico, culturale e identitario”, garantendo, così, l’obiettivo di una “maggiore qualità della vita per residenti e visitatori, contrastando fenomeni come l’over tourism e il degrado commerciale”.

In particolare, i divieti riguarderanno l’area del centro storico dei quattro mandamenti, esclusa via Roma e la parte alta di via Maqueda dai Quattro Canti alla Stazione centrale, via Sant’Agostino e via Bandiera “Questa delibera – ha detto l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti -, è stata adottata in conformità con le disposizioni nazionali a tutela dei centri storici e si inserisce in un più ampio piano di regolamentazione volto a contrastare il fenomeno della massificazione commerciale e a salvaguardare il tessuto urbano, incentivando, così, tutte le attività compatibili con il contesto storico e architettonico”.

“In questo modo – commenta il sindaco Lagalla – si proteggerà l’identità del nostro centro storico, garantendo un equilibrio tra le esigenze commerciali e la tutela del patrimonio culturale. Vogliamo evitare il rischio di una progressiva omologazione e incentivare attività che siano realmente sostenibili e rispettose della storia e della tradizione della nostra città”.

La fase sperimentale di questo provvedimento sarà di diciotto mesi, tempo necessario – fanno sapere dall’assessorato alle Attività produttive – per “verificare con associazioni di categoria, residenti e operatori economici gli effetti della misura e valutare eventuali ulteriori correttivi, nonché interventi a supporto del commercio di qualità”.