“Nessuno ci separerà mai”: il post dei cugini prima della sparatoria a Monreale

Un forte legame di amicizia oltre che di parentela, perché si sa: i parenti capitano ma le amicizie si scelgono. I due cugini uccisi a Monreale, Salvatore Tundo e Andrea Miceli, hanno condiviso tanto insieme. Anche la morte. Tundo e Miceli, rispettivamente 23 e 26 anni, facevano i carpentieri per la ditta edile del padre di Andrea, condividendo i turni di lavoro e i giorni liberi da passare insieme, come quella notte che avrebbe strappato loro per sempre alla vita.

Un profetico post, datato all’autunno del 2022, raccontava la stima che li legava fino al drammatico giorno della sparatoria a Monreale, avvenuta lo scorso sabato notte: “Ad un cugino, ad un fratello più che cugino sappi sempre che comunque vada sarò dalla tua parte brutta o bella che sia io ci sarò, ma soprattutto insieme affronteremo la cosa più bella e cara, la vita. Mai nessuno ci separerà ti voglio un mondo di bene vita mia”.

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La risposta di Turdo era stata altrettanto affettuosa: “Sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa succeda sarò sempre pronto a difenderti. Ti guarderò le spalle per tutta la vita, conta sempre su di me perché io per te ci sarò sempre, costi quel che costi. Sei la mia vita, fratello mio”. L’altro ragazzo ucciso è stato Massimo Pirozzo, anche lui grande amico dei due cugini carpentieri.

Il fratello di Pirizzo, durante i funerali, ha detto in lacrime: “Come si può perdonare una cosa del genere? Voglio ricordare mio fratello pieno di energie, in esplosione di vita, aveva tanti progetti. Chiedo alle istituzioni di prendere provvedimenti. Nessuna vicinanza è arrivata dall’alto, per loro è tutto normale. Non ho fiducia nello Stato italiano, ma mi auguro che sia fatta giustizia“. Un dolore incolmabile per gli amici e i parenti dei tre giovanissimi ragazzi strappati alla vita.