Morsi e quadri in testa ai “Fratelli di Dio”, così ha lottato Kevin prima di morire

strage

Kevin Barreca, il figlio di 16 anni di Giovanni, avrebbe lottato duramente prima di esser ucciso. È quanto emerge dai racconti di Sabrina Fina, come riporta il Giornale di Sicilia.

La “Sorella di Dio”, insieme al compagno Massimo Carandente, si trovava nella villa degli orrori ad Altavilla Milicia durante l’orribile mattanza. 

La dura lotta di Kevin Barreca prima di esser ucciso

La donna avrebbe descritto una strenua difesa da parte del ragazzo, che l’avrebbe morsa a una caviglia. Kevin, poi, si sarebbe scagliato sul Carandente, colpendolo con un quadro all’altezza del collo. Da qui, l’esigenza di legarlo mani e piedi con delle catene, con l’aiuto del padre. A confermare le agghiaccianti torture, anche le testimonianze della primogenita della famiglia, la sorella 17enne. 

Secondo le sue testimonianze, il fratello Kevin sarebbe stato torturato e ucciso per ultimo, sabato 10 febbraio, dopo la madre Antonella Salamone e il fratellino Emanuel di soli 5 anni. 

La camera ardente

Terminate le autopsie sui cadaveri di Kevin ed Emanuel Barreca, oggi – lunedì 19 febbraio – è il giorno della camera ardente ad Altavilla Milicia. La camera ardente verrà allestita presso la struttura comunale Zucchettoda mezzogiorno alle 20. Intorno alle ore 18 è atteso l’intervento del parroco don Salvio Priola, che dedicherà un messaggio alle due giovani vittime. Per l’ultimo saluto ad Antonella Salamone si attendono ancora gli esiti sui resti carbonizzati della donna ritrovati nel giardino della villa.

L’ultimo messaggio di Kevin Barreca prima di morire: “Ho paura, il diavolo ci sta mangiando”