Palermo, torna il monologo “Le mille bolle blu” scritto da Salvatore Rizzo

Lo spettacolo si terrà allo Stand Florio il 17 luglio alle 21:00

Interpretato e diretto da Filippo Luna

“Le mille bolle blu”, il monologo scritto da Salvatore Rizzo, interpretato e diretto da Filippo Luna, torna a Palermo, dove è stato proposto più volte e in luoghi diversi.
L’ occasione di pregio è rappresentata dal cartellone estivo 2021 del Teatro Ditirammu, dal titolo “…E venne il tempo”.
Lo spettacolo si terrà allo Stand Florio, in via Messina Marine 40, sabato 17 luglio alle 21:00.
Informazioni e biglietti ai siti www.teatroditirammu.it e www.tickettando.it.

UN SUCCESSO IN TUTTA ITALIA

“Le mille bolle blu” ha debuttato nel novembre di tredici anni fa al Teatro Montevergini di Palermo.
Era il 2008 e, da allora, lo spettacolo non ha mancato una stagione portando a casa, di volta in volta, un piccolo ma significativo bottino di repliche.
Grande consenso anche fuori dai confini siciliani, in regioni quali Lombardia, Veneto e Umbria.
Nel 2010, Filippo Luna è stato insignito del Premio a cura dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali per l’interpretazione.
E, nel 2020, è arrivato il PremioPino Caruso“: un ulteriore riconoscimento all’interpretazione, congiuntamente ai testi.

LA STORIA

“Le mille bolle blu” è tratto dall’omonimo racconto dello stesso autore, pubblicato in “Muore lentamente chi evita una passione – Diverse storie diverse” da Pietro Vittorietti Editore.
Protagonisti della storia sono Nardino ed Emanuele: barbiere di borgata il primo, avvocato della buona borghesia il secondo.
Il loro amore nasce nella Palermo degli anni sessanta e scorre clandestino lungo trent’anni, parallelo ad una vita “ufficiale” di mariti e padri di famiglia.

L'interpretazione di Filippo Luna ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti
L’interpretazione di Filippo Luna ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti

La morte di Emanuele spingerà Nardino a rievocare con nostalgia struggente, con la complicità di alcuni brani musicali di quei decenni, l’amore, la passione, la gelosia, i timori di quel rapporto mai vissuto alla luce del sole.
E a gridare la sua rabbia per un dolore al quale non può dare sfogo come vorrebbe.