Messina Denaro 50 volte a Palermo con Giovanni Luppino, “l’autista per caso”

Luppino negli interrogatori dopo l’arresto voleva fare apparire come casuale il suo ruolo di autista. Lui e il boss hanno dormito più volte a Palermo

Luppino

Giovanni Luppino, l’imprenditore di Campobello di Mazara che il 16 gennaio scorso ha accompagnato il boss a fare la chemioterapia alla clinica La Maddalena di Palermo, ai pubblici ministeri che lo avevano interrogato dopo l’arresto aveva raccontato di conoscere appena Matteo Messina Denaro. Invece le indagini di questi mesi hanno smontato la sua difesa Gli ulteriori accertamenti effettuati dai Ros dicono ben altro.

È venuto fuori che Luppino avrebbe chiesto denaro ad alcuni imprenditori, affermando che era un emissario del boss di Castelvetrano, e che i soldi erano destinati a lui. Circostanza confermata dai testimoni oggetto delle ‘attenzioni’. Che, comunque, hanno negato di avere fatto avere quattrini all’ex latitante. Alla luce di queste circostanze, emerse dagli esiti degli approfondimenti depositati agli atti del procedimento in corso a carico del Luppino, per lui l’accusa è passata da favoreggiamento aggravato ad associazione mafiosa.

Luppino e Messina Denaro hanno pernottato più volte a Palermo

Il Luppino, dopo l’arresto del 16 gennaio, ai giudici che lo hanno interrogato aveva raccontato di conoscere appena Matteo Messina Denaro. Ed aveva inoltre descritto gli ultimi istanti della cattura del boss. Aveva detto che  vedendo avvicinarsi i carabinieri, aveva capito cosa stava per accadere,  e gli avrebbe detto: “Cercano me. È finita”. Ed al militare del Ros che gli chiedeva come si chiamasse, ha detto il suo nome,  Matteo Messina Denaro.  Probabilmente Giovanni Luppino aveva riferito questo episodio per rafforzare la sua difesa, e apparire come un “autista per caso”.

Aveva anche assicurato che il passeggero che aveva portato in auto alla clinica Maddalena, luogo in cui è scattato il blitz, lo aveva conosciuto solo alcuni mesi prima tramite Andrea Bonafede col nome di Francesco. E che per mesi non l’aveva più rivisto. “Me lo ha presentato Andrea Bonafede con un nome falso – aveva detto -, e il 16 gennaio all’alba è venuto a chiedermi un passaggio a Palermo”. Invece dalle analisi delle celle telefoniche di Luppino è  risultato  che avrebbe portato il capomafia in clinica per ben 50 volte in due anni. Tutto il contrario di quanto aveva detto ai PM. È anche uscito fuori che alcune volte,  prima delle sedute di chemio, lui e Messina Denaro più volte avrebbero pernottato a Palermo.