“Make the difference”, educare i più piccoli a fare la differenza: via al progetto a Palermo
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Fare la differenza partendo dai più piccoli. È questo lo scopo di “Make the difference”, progetto che tra qualche giorno inizierà a coinvolgere 90 ragazzi palermitani tra i 10 e i 14 anni, che saranno impegnati in un percorso che li porterà a essere “agenti attivi del cambiamento”. Il progetto, finanziato dall’Assessorato alla famiglia, delle politiche sociali e del lavoro della Regione Siciliana e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede infatti una serie di laboratori tematici che porteranno i giovanissimi partecipanti a comprendere l’importanza di conoscere ciò che li circonda per poterne comprendere i bisogni e agire.
“Make the difference”, il progetto
La conferenza di presentazione del progetto ha visto gli interventi della dott.ssa Valentina Di Chiara, presidente di Istituto per la Famiglia Outside – Organizzazione di Volontariato (ente capofila del progetto), del dott. Pietro Garonna, presidente di Ol3mare Società Cooperativa Sociale, e dell’ing. Matteo Bevilacqua, presidente di Terra Sacra Società di Cooperativa Sociale. Presente il consigliere comunale Giovanna Rappa.
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Tra gli obiettivi del progetto c’è lo sviluppo della cultura del volontariato, in particolare tra i giovani, e la promozione dell’integrazione sociale e dell’educazione inclusiva. E, ancora, la promozione di un’educazione volta a uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali. Attenzione anche ai bisogni dell’infanzia, alle disabilità e alla parità di genere, ad ambienti dedicati all’apprendimento che siano sicuri, non violenti e inclusivi per tutti; alla prevenzione e al contrasto delle forme di violenza, discriminazione e intolleranza, con particolare riferimento al fenomeno di bullismo e cyberbullismo.
I ragazzi seguiranno una serie di laboratori tematici e saranno anche coinvolti in “Difference Experiences”, ossia attività di volontariato come visite negli ospedali e clown therapy, visite in case famiglia, supporto a senza tetto, aiuto con distribuzioni alimentari e banco vestiario. Un modo per sensibilizzarli e per far comprendere loro che non si è mai troppo piccoli per potere aiutare qualcuno.