L’invito ad andare piano in scooter, la lite e infine gli spari: il racconto della folle notte di Monreale
Un’altra testimonianza confermerebbe che la lite a Monreale tra i due cugini uccisi (Salvatore Turdo e Andrea Miceli) ed il gruppo palermitano, trasformatasi poi in triplice omicidio, è nata per motivi legati alla viabilità. “Salvo e Andrea avevano intimato di andar più piano ai ragazzi che poi avrebbero sparato – spiega Mirko Compagnoni che era presente al momento della strage – ‘Perché non andate più piano?’, hanno detto, ed è iniziata la lite. Loro erano già armati. Non si esce di casa così se non si hanno cattive intenzioni. C’era già qualcosa sotto. Sono usciti per far danno. Qualcuno dice che erano saliti a Monreale già altre volte. Si vocifera che siano soliti attaccare briga”.
Dopo il triplice omicidio, il caos con la gente presa dal panico che cercava di fuggire: Non contenti, dopo aver sparato alle tre vittime i ragazzi palermitani hanno cominciato a girare per la piazza sugli scooter esplodendo colpi in aria“, continua a raccontare il testimone.
Le condizioni di Salvo e Andrea erano disperate: “Salvo era in una pozza di sangue, esanime. L’ambulanza ha impiegato circa mezz’ora per arrivare. Andrea era ancora vivo ma non c’è stato nulla da fare, poi in ospedale è deceduto”.
