La piccola Margot uccisa a bastonate a Sciacca, i proprietari: “Cattiveria umana senza fine”

Si è conclusa nel peggiore dei modi la scomparsa della piccola Margot, Shiba Inu di 5 anni di smarrita lo scorso 18 agosto in zona Fontana Calda, a Sciacca.

Si è conclusa nel peggiore dei modi la scomparsa della piccola Margot, Shiba Inu di 5 anni di smarrita lo scorso 18 agosto in zona Fontana Calda, a Sciacca.

I due proprietari non hanno mai smesso di cercarla, diffondendo l’annuncio sui social e chiedendo l’aiuto di amici e conoscenti. Purtroppo, questa mattina, il post che mai avremmo voluto leggere. Margot è stata ritrovata morta, in un sacco, uccisa a bastonate.

La piccola Margot uccisa a bastonate: il dolore dei proprietari

Di seguito, riportiamo il post social di Ignazio Eduardo Maria Raso, il proprietario di Margot:

Sono passate quasi 24 ore dal post di ieri. Scrivevo di riportarla a casa senza ancora sapere di li a poco che non c’eri più. Questa storia va raccontata per svegliare la coscienza di ogni essere umano.
L’epilogo di una storia che purtroppo non ha un lieto fine, ma che suscita tanto dolore e tristezza, sdegno verso la cattiveria umana che spesso non ha un limite e un senso. Alle 8:30 ieri ho ricevuto una segnalazione dove eri stata avvistata, prendo la macchina, corro senza fiato sperando che potesse essere lei e con la speranza di riabbracciare quella palla di pelo che era la dolcezza, l’educazione, la compostezza fatta cane. E invece la terribile visione di un sacco di fertilizzante e una coda e una zampetta che venivano fuori. Si. Eri proprio tu. Già morta dal giorno della tua scomparsa, il pomeriggio del 18 agosto. Abbiamo urlato per giorni il tuo nome, senza sosta e tu non c’eri già più. Non c’eri perché quell’essere umano pieno di cattiveria aveva ben deciso di ucciderti a bastonate e metterti dentro un sacco tenendoti nella sua terra per ben tre giorni. Si esatto. Perché quel sacco li non c’era fino alle 18 del giorno prima, dove eravamo stati per l’ennesima volta a cercarti sperando di trovare tracce di te.
E sicuramente ha sentito le nostre urla continue per 18 ore al giorno continuando a vivere la sua casa e lavorare la sua terra, totalmente indifferente e senza crearsi lo scrupolo di quanto male e quanto dolore stesse provocando. Quel nome urlato MARGOT spero gli rimbombi nelle orecchie per sempre.
Questo post è una vera denuncia verso quegli esseri malvagi e marci che sono parte della comunità e vanno in giro come persone per bene e in mezzo a noi. E invece è proprio il nostro vicino, a volte insospettabile, che compie un gesto pieno di orrore e di odio verso la vita. La campagna qui è sconfinata, ma il cerchio è molto stretto e mi auguro che venga fatta chiarezza su quello che è successo. Perché questo essere umano è proprio dietro l’angolo e se è capace di uccidere un essere vivente con tanta ferocia e abbandonare un cadavere in un sacco, allora dobbiamo avere paura e scovare quel marcio che non è parte di noi.
Io e Simone da oggi ricominciamo e continueremo ad amarti per tutto quello che ci hai insegnato, per tutto l’amore che sei riuscita a darci in questi anni. L’affetto e solidarietà ricevuti in questi giorni non hanno eguali, sono l’unica cosa che in questo momento scalda l’anima e da speranza di andare avanti. Una comunità buona di persone che quel marcio attorno non lo vuole e deve combatterlo. Grazie ancora a tutti, non abbiamo parole per quanto ci siete stati vicini, amici, parenti, conoscenti e sconosciuti…da tutte le parti d’Italia. Stringiamoci insieme e combattiamo la cattiveria, l’orrore che solo un singolo può creare destabilizzando una comunità intera. Mi darò modo di rispondere singolarmente ad ognuno di voi che è stato presente. Siete stati tantissimi, anzi di più. E non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che avete fatto mandando anche solo un ❤️ dì conforto. Grazie Margot dì averci reso degli esseri umani migliori, io e Simone te ne saremo sempre grati. Fai buon viaggio Nini mia.