La notte nello stanzino, di giorno fuori casa: 70enne malato vittima della moglie

Gli abusi andavano avanti da mesi: l’uomo era cpstretto a dormire su una sedia. Usciva la mattina, e non poteva ritirarsi prima delle nove. Ora la moglie è indagata

Un uomo 70enne, di Civitavecchia, per mesi si è trovato a vivere una incredibile situazione che per mesi. La moglie, più giovane di lui di circa 6 anni,  lo ha costretto a lungo a subire incredibili soprusi.    Dalla sera alle 21 fino alle 9 della mattina successiva sequestrato dentro uno sgabuzzino, con accanto a sé solo un secchio dove poter espletare i propri bisogni fisiologici e nient’altro. Costretto, inoltre,  a dormire senza un vero letto, su una sedia, senza cenare e a digiuno fino alla mattina successiva. Poi, alle 9 della mattina, la moglie gli forniva appena 5 euro, e con questi doveva arrangiarsi fino alla sera, perché gli vietava di rientrare fino alle 21. E quando l’uomo poi rincasava, era costretto a rintanarsi dentro quella vera e propria prigione. Una storia triste, raccontata dal Messaggero.

«Siete i miei angeli, vi prego, aiutatemi»

A scoprire il tutto sono stati i carabinieri che quasi non credevano alle parole di quell’anziano malandato, che in loro ha cercato e trovato un’ancora a cui aggrapparsi per non affondare. «Siete i miei angeli – avrebbe detto loro dopo aver raccontato la sua disperazione – vi prego aiutatemi, mia moglie la notte mi chiude a chiave in uno stanzino, e poi il giorno mi caccia via da casa. Non vuole prendersi cura di me». A quanto pare il 70enne soffre di una patologia riconducibile alla demenza senile o a un inizio di Alzheimer. L’indagine è stata chiusa appena qualche giorno fa. Il pubblico ministero ha iscritto nel registro degli indagati la donna, ipotizzando i reati di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.

Ai carabinieri sembrava un clochard

La vicenda è emersa quasi per caso. Una pattuglia di carabinieri ha notato l’uomo su una panchina del lungomare. Quelle sedute erano la sua “casa” di giorno, dove si fermava a guardare il mare. A una prima occhiata sembrava fosse un clochard, e i militari gli hanno chiesto i documenti per un controllo. Si sono subito accorti che l’uomo invece aveva una residenza in città, una casa in centro nel corso principale,  che era regolarmente sposato,  ed apparentemente era senza problemi. . Quando è stato portato in caserma, il settantenne ha raccontato il suo calvario. L’uomo si è quindi deciso a sporgere denuncia nei confronti della moglie, a quanto pare supportato anche dai figli della coppia che sembrerebbe non fossero a conoscenza di questa situazione. È stato trasferito in una residenza sanitaria assistita della zona, dove, finalmente, ha una vera stanza, un letto e un bagno. (Foto libera Ivan Samkov)