Inchiesta contributi Ars, la portavoce di Galvagno si dimette: indagata anche l’assessore Elvira Amata

Elvira Amata, assessore allo Spettacolo della Regione Siciliana
Si allarga l’inchiesta della Procura di Palermo sui contributi a fondazioni ed enti, in cambio di incarichi e consulenze. Tra gli indagati è finita anche l’assessore regionale al Turismo e allo Sport Elvira Amato, per lei l’ipotesi del reato di corruzione. L’inchiesta è partita dal presidente Galvagno, indagato per corruzione e peculato per due finanziamenti pubblici ad altrettante società in cambio di presunte regalie e per l’uso irregolare dell’auto blu. Nel primo pomeriggio proprio il numero dell’Ars riferirà in assemblea sulla vicenda, nel frattempo la sua portavoce, Sabrina De Capitani, anche lei indagata, si è dimessa. “Sono devastata, soffro per come mi stanno descrivendo”, ha detto la ex portavoce.
Insieme a Galvagno, alla sua portavoce De Capitani, all’assessore Amato sono finiti nel registro degli indagati anche: la vicepresidente della fondazione Dragotto, Marcella Cannariato, moglie dell’imprenditore Tommaso, l’imprenditore Nuccio La Ferlita e Marianna Amato, dipendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana.
Le indagini
I due finanziamenti finiti sotto al lente della guardia di finanza riguardano la Fondazione Dragotto, per l’iniziativa “Un magico natale” destinata ai “ragazzi a rischio di marginalità sociale”: in quell’occasione l’assessorato regionale alle Politiche sociali stanziò 100 mila euro per due iniziative, a Palermo e a Catania, il 20 e il 21 dicembre, al Teatro Politeama e al Teatro Bellini.
L’altro finanziamento riguarderebbe invece i 200 mila euro assegnati al Comune di Catania per le iniziative di Natale e Capodanno, poi gestite dalla società «Puntoeacapo» di Nuccio La Ferlita. In cambio dei fondi gli imprenditori avrebbero dato incarichi alla portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, e all’addetto stampa Salvatore Pintaudi. A confermare il tutto ci sarebbero delle intercettazioni disposte in precedenza dalla procura.