“Fiamme al rifugio Ada”, volontari-eroi salvano i cani dal fuoco: il racconto | FOTO

Il rifugio è stato devastato dalle fiamme. 25 i cani tratti in salvo

Divorato dalle fiamme il rifugio Ada Palermo. La terribile giornata di ieri, che ha registrato numerosi roghi divampare per tutta la provincia, ha visto anche 25 cani minacciati seriamente dalle fiamme e tratti in salvo dai volontari che sono accorsi sul posto e che si stanno ora prendendo cura di loro, come sempre. 

“Avevamo un bel rifugio per cani. Con dei cipressi che facevano ombra ai cani. Avevamo delle cisterne d’acqua sempre piene, avevamo un impianto elettrico, avevamo un deposito cibo. Avevamo un deposito per i farmaci e gli antiparassitari. Adesso non abbiamo più nulla”. Così si legge in un post Facebook della volontaria palermitana Giusy Caldo, che mostra con alcuni scatti cosa resta del rifugio Ada. “I volontari animalisti e le associazioni animaliste di Palermo e provincia tutte sono state ancora una volta straordinarie”, si legge su un precedente post.

Un incendi divora il rifugio Ada, cani tratti in salvo dai volontari

“Scusate se non sono riuscita a rispondere a tutti i messaggi e chiamate, ma è stata una lunghissima e provante giornata per molti di noi – racconta su Facebook Veronica Anastasio, delegata sezione Palermo e provincia di Oipa -. Stamattina siamo scese per andare ad aiutare un rifugio, poi emergenza rientrata, poi emergenza tornata, servivano secchi e un condizionatore portatile ma le fiamme erano state spente”. Poi “il messaggio che non avremmo voluto leggere: ‘Fiamme al rifugio Ada, sta bruciando tutto, non c’è più niente’. Si parte in direzione Bellolampo, con secchi, estintori, buoni propositi e il cuore pieno di forza”. 

Giunti sul posto lo scenario apocalittico. “Saliamo e arriviamo all’inferno – prosegue il racconto -. Tutto bruciato, i cani silenziosi tanto che Elisa temeva fossero morti. Nei suoi occhi la disperazione, l’impotenza e la rassegnazione. Dario entra e ci rassicura, tutti vivi, e allora si parte alla ricerca di coperte o similari per permettere di spostare le bombole, anche se vuote. Si cerca di dare ristoro con acqua ai cani, si aspetta che arrivino i vigili del fuoco che poverini non sanno dove dividersi prima. Una cisterna è liquefatta”.

“Nel frattempo le fiamme ci sfidano dall’unica zona ancora ‘buona’ e cominciano a seguire il vento, risalgono. Arriva il furgone del canile, arriva anche Ilenia Rimi e poi altre due volontarie. Decidiamo che la scelta migliore sia solo una: mettere in salvo tutti i cani ed evacuare il rifugio”.

In mezzo alla città in fiamme e alla viabilità in tilt, gli animali sono stati messi in salvo. “Inferno? – conclude Veronica Anastasio – Deve essere così. Ora siamo a casa, la luce che viene e va, il cuore piccolo e la puzza di bruciato nelle narici. Il mio pensiero va a chi non ce l’ha fatta, a chi sta lottando dico di non mollare. Grazie anche a Paride Martorana che provava a raggiungerci da tutti i lati, con una scarsissima comunicazione telefonica, e alla fine è riuscito a prendere qualcuno in salvo anche lui 🐾 Se qualcuno dovesse avere bisogno, noi ci siamo. Siamo ancora qui, in piedi. Grazie a chi ha dato una mano, un pensiero, un conforto”.

[ngg src=”galleries” ids=”198″ display=”basic_thumbnail”]Foto da Facebook Giusy Caldo 

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