Incendi di luglio a Palermo, la prima conta dei danni è altissima: in fumo ben 18 milioni di euro

La stima, precisa la relazione redatta ad agosto, è “solo parziale” e andrà incrementata

incendi

Arriva la prima stima dei danni causati dagli incendi che hanno colpito Palermo nel luglio scorso, distruggendo una trentina di case e la storica chiesa di Santa Maria di Gesù. La relazione stilata dal tecnico della Protezione civile incaricato dal Comune di Palermo parla di oltre 18 milioni di euro di danni tra beni pubblici e privati. Una cifra che si teme possa aumentare, dal momento che si tratta di una stima approssimativa. 

Gli incendi del 24 e 25 luglio a Palermo

L’ampiezza della zona colpita e le altissime temperature registrare in quei giorni fanno sì che l’evento si sia configurato come eccezionale. Il rogo, divampato nella mattinata del 24 luglio nella zona di Monreale, col passare delle ore ha riguardato diverse zone di Palermo: Inserra, Monte Gallo, ospedale Cervello, Villagrazia, Croceverde. Le fiamme, alimentate dai venti libeccio e scirocco, si sono allargate a vista d’occhio mettendo in crisi la macchina dei soccorsi che ha dovuto intervenire su diversi fronti.

Danni per oltre 18 milioni di euro  

La conta dei danni registra i maggiori in via Polifemo, via Grotte Partanna, via Saffo a Mondello, via Castellana a Borgo Nuovo, via Orecchiuta, Santa Maria di Gesù, via Nicoletti, via Piero della Francesca a Cardillo, via Plauto a Sferracavallo. Una trentina le case distrutte o inagibili, circa 40 le famiglie sfollate. In fiamme anche la chiesa secolare di san Benedetto il Moro, all’interno del cimitero di Santa Maria di Gesù. Gravemente danneggiato il tetto in legno, alcuni dipinti e opere d’arte sono andate perdute. E poi, l’allarme diossina a Bellolampo, i black-out che hanno investito diverse zone della città.

La stima, precisa la relazione redatta ad agosto, è “solo parziale” e andrà incrementata. Al momento si tratta di un milione e mezzo di euro per i beni pubblici, 11 e mezzo a beni privati, quasi 5 per le attività economiche e produttive, alcune migliaia di euro per l’assistenza agli sfollati.

 

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