Nella mattinata di oggi, presso la Prefettura di Palermo, si è riunito l’Osservatorio regionale sulle periferie il quale si è focalizzato, in particolare, sul quartiere Z.E.N. di Palermo. Un incontro che arriva all’indomani di eclatanti fatti di cronaca, come la strage di Monreale e l’uccisione di Paolo Taormina, che hanno coinvolto giovani residenti proprio nel quartiere.
L’Osservatorio regionale sulle periferie è stato istituito presso il Ministero dell’Interno dall’art. 3-bis, D.L. 15 settembre 2023, n. 123, convertito dalla legge 13 novembre 2023, n. 266 (cd “Decreto Caivano”) ed è disciplinato nel dettaglio dal Decreto del Ministro dell’Interno del 28 giugno 2024, con ulteriori articolazioni a livello regionale.
Lo scopo è il monitoraggio delle condizioni di vivibilità e di decoro delle aree periferiche delle città, con particolare riferimento agli aspetti concernenti la riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, il recupero delle aree o dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale e la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio. Ancora l’Osservatorio ha il compito di incentivare iniziative di formazione e promozione della cultura del rispetto della legalità, con particolare riferimento alle giovani generazioni, nonché di promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte idonee alla definizione di iniziative di supporto agli enti e alle istituzioni coinvolti nelle problematiche in oggetto.
Al tavolo, presieduto dal Prefetto Massimo Mariani, nella composizione aderente al tema specifico, erano in particolare presenti, oltre alla Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, dott.ssa Claudia Caramanna, l’assessore comunale di Palermo, Aristide Tamajo, e il Dirigente Scolastico dell’I.C.S. Giovanni Falcone, Prof. Massimo Valentino, qualificati referenti della Regione Siciliana, del Comando di Polizia Municipale della città capoluogo, della Conferenza Episcopale Siciliana e dell’associazione Laboratorio Zen Insieme, da tempo impegnata in quel territorio. Presenti anche il Dott. Bernardo Moschella dell’Ufficio Scolastico Regionale e il Dott. Pietro Velardi del relativo Ambito Territoriale per la Provincia di Palermo nonché il Dott. Marco Ridulfo, il Dott. Antonio Dei Bardi e il Dott. Ignazio Baudo, rispettivamente per CGIL, CISL e UIL.
In apertura, il Prefetto ha messo in evidenza l’utilità dello strumento dell’Osservatorio sulle periferie quale efficace luogo di sintesi per misurare i bisogni di aree urbane socialmente vulnerabili e maggiormente esposte alla contaminazione criminale, proprio per la persistenza di sacche di giovani e giovanissimi inseriti in un contesto di profondo disagio economico, culturale e sociale.
Il Prefetto, richiamando le misure di vigilanza rafforzata adottate in alcune aree del centro storico di Palermo, con ordinanza emessa ai sensi dell’art. 2 TULPS, ha messo in rilievo che l’irrinunciabile risposta, sul piano del controllo del territorio e del perseguimento di coloro che pongono in atto azioni criminali, proseguirà con la massima determinazione. A questa deve tuttavia affiancarsi una altrettanto fondamentale azione tesa ad approfondire le complesse e numerose cause di marginalità di alcuni quartieri, tanto più che spesso autori di condotte penalmente rilevanti sono minori quando non anche under14, come tali non imputabili.
Non a caso le misure introdotte dal D.L. 123/2023 hanno per oggetto il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
Il quartiere è del resto da tempo oggetto di servizi straordinari di controllo del territorio, ulteriormente rafforzati in queste settimane e che proseguiranno.
Appare tuttavia evidente che all’indispensabile risposta delle forze di polizia e della Magistratura, deve affiancarsi una ulteriore azione, tesa ad approfondire le gravi tematiche che attanagliano il quartiere, e che investono soprattutto i giovani. Individuare le cause profonde di questo disagio e gli strumenti più idonei per superarle, vuol dire non solo restituire gli abitanti dello Z.E.N. a condizioni di vita accettabili, ma soprattutto sottrarre i giovani a un destino di emarginazione e nuove leve alla criminalità.
Emblematica è la situazione dell’I.C.S. Giovanni Falcone che è stato oggetto, come segnalato dal Dirigente scolastico, di atti vandalici, che potrebbero essere espressione di insofferenza a modelli incentrati sulla legalità e sul rispetto delle regole, che la scuola propone quotidianamente attraverso il proprio progetto educativo.
La Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni ha confermato l’allarmante crescita dei reati posti in atto da giovanissimi, anche non imputabili, e quindi l’importanza di un’attività sinergica di natura preventiva, per consentire a bambini e ragazzi di esercitare i propri diritti, tra tutti il diritto, primario e costituzionalmente protetto, all’istruzione, superando le barriere di pregiudizio che isolano il quartiere e rilanciando immagini che non siano solo quelle circolate nei giorni scorsi sui social.
I rappresentanti del mondo scolastico, delle organizzazioni sindacali e gli operatori sociali e religiosi presenti hanno fornito un quadro estremamente importante circa la situazione del quartiere, ma hanno anche esposto iniziative, contributi e progetti, che mirano a migliorare i servizi e offrire spazi di aggregazione, trovando già positivi riscontri nel territorio, ma che richiedono costante impegno congiunto, anche per tentare di superare le situazioni di degrado urbano che hanno portato all’attuale situazione di emarginazione degli abitanti.
In conclusione, si è condivisa la necessità di avviare una attività di analisi approfondita delle complesse problematiche del quartiere, attraverso il contributo di tutti i Soggetti presenti alla riunione.
Questi contributi confluiranno in un dossier sulla situazione dello Z.E.N. che non dovrà limitarsi alla mera esposizione dei problemi e delle criticità, ma dovrà anche contenere concrete proposte di intervento, recupero e inclusione, sulla cui base avviare le conseguenti progettualità.
Il Prefetto ha annunciato che i lavori dell’Osservatorio si focalizzeranno anche sugli altri quartieri interessati da situazioni di degrado e di marginalità, a cominciare da Borgo Nuovo, già destinatario di importanti investimenti varati dal Governo sulla base del c.d. decreto Caivano bis, e gestiti dalla struttura commissariale preposta.