Un associazione per ricordare Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo, i tre ragazzi uccisi a Monreale nella notte tra il 26 e il 27 aprile scorsi. La presentazione di M.A.S – Memoria, Amicizia, Speranza – nome che, non a caso, impiega le iniziali delle giovani vittime – si terrà stamani in piazza Guglielmo II, dove sarà possibile tesserarsi: la quota permetterà non solo la continuità di eventi e attività ma la costituzione come parte civile nel processo sulla strage.
La strage di Monreale ha lasciato un segno indelebile non solo nel cuore del comune a pochi chilometri da Palermo ma nella memoria collettiva. Un fatto di sangue che purtroppo è stato seguito da altri analoghi episodi che hanno messo fine prematuramente a giovani vite.
“Vogliamo che l’Associazione sia presente in aula per difendere i valori in cui crediamo e tutelare la nostra comunità. Ogni tessera in più è una voce più forte in tribunale”, recita un post su Instagram sull’apertura dei tesseramenti, che possono avvenire anche online attraverso il sito dell’associazione.
M.A.S – Memoria, Amicizia, Speranza sarà presentata ufficialmente nella mattinata di oggi, in piazza Guglielmo II, a Monreale. A partire dalle ore 10.00, oltre agli interventi istituzionali, si terranno anche la “Corsa amichevole” con Marathon Monreale, laboratori per bambini e famiglie, il flash mob “Cerchio della Memoria” e uno spettacolo di animazione a cura dell’associazione Raibow.
“Per Massimo, Andrea e Salvo. Per tutte le giovani vite spezzate troppo presto. Da un dolore immenso nasce una luce: l’Associazione M.A.S., dedicata a chi non può più parlare, ma continua a chiederci giustizia con il ricordo, con gli occhi, con i sorrisi che non dimenticheremo mai”. Così si legge sui social.
“M.A.S. è un abbraccio che diventa impegno – proseguono gli organizzatori -. È il bisogno profondo di trasformare la ferita in forza, l’assenza in presenza, il silenzio in voce. Saremo sempre contro la violenza, sempre dalla parte della legalità, sempre accanto a chi non vuole arrendersi. Perché i loro sorrisi meritano di tornare a brillare. Perché la giustizia non può più aspettare. Per questo l’associazione si presenterà al processo come parte civile. Abbiamo bisogno di voi: della vostra energia, del vostro cuore, della vostra vicinanza”.