I due coniugi trovati morti a casa in via Notarbartolo, dubbi sull’omicidio-suicidio
A Palermo continuano le indagini sulla morte dei due coniugi Pietro Delia e Laura Lupo, rispettivamente commercialista e agente della polizia municipale trovati morti il 5 maggio 2024 con ferite da arma da fuoco all’interno della loro casa di via Notarbartolo.
Gli investigatori continuano a lavorare per accertare se si sia trattato di un omicidio-suicidio o se la coppia sia stata uccisa. I carabinieri recentemente sono tornati nell’appartamento di Delia e Lupo e hanno riesaminato la scena del crimine; inoltre, sono stati sequestrati alcuni oggetti in casa della figlia della coppia che vive nello stesso edificio.
Sequestrati oggetti in casa della figlia
La prima ipotesi fu quella che la donna, tornata con il marito dopo una separazione, all’alba, probabilmente al culmine di una lite, avesse inseguito il coniuge in corridoio sparando quattro volte. L’ispezione cadaverica dell’uomo, però, aveva accertato che i colpi avevano raggiunto Delia al torace e all’addome e non alle spalle come sarebbe dovuto accadere se il commercialista avesse tentato la fuga e fosse stato rincorso da dietro. Sono state riscontrate anche anomalie sulle ferite riportate dalla donna che avrebbe impugnato l’arma di ordinanza e si sarebbe ferita al collo e successivamente avrebbe mirato alla testa uccidendosi. Una ricostruzione che non ha mai convinto gli investigatori che continuano ad indagare.
A scoprire i due corpi furono i vigili del fuoco allertati dalla figlia che quella mattina aveva un incontro di lavoro con il padre. La donna ha provato a chiamare il genitore, ma senza risultato e preoccupata ha allertato i pompieri. In casa non risultavano segni di effrazione.