Fase estremamente delicata per il governo regionale siciliano. Una tensione che emerge anche dalle ultime dichiarazioni del governatore Renato Schifani, riportate sui suoi canali social, nelle quali si fa riferimento alla seduta parlamentare di martedì prossimo quando in aula sarà discussa la mozione di sfiducia nei suoi confronti depositata dalle opposizioni.
“Io a volte mi arrabbio ma non porto rancore, come tutti ho pregi e difetti. Mi arrabbio quando vedo che qualcosa non funziona ma poi torno a lavorare con i miei collaboratori perché la vita quotidiana del presidente della Regione Siciliana non è semplice, non è una vita facile, non è una vita in discesa. È una vita tutta in salita, su questo mi soffermerò martedì quando parlerò in aula, non voglio anticipare ma questo è il senso di quello che dirò”, dice Schifani, senza mancare di attirarsi reazione sarcastiche e battute al vetriolo per quell’accenno a una “vita tutta in salita”.
Intanto la giunta regionale, riunitasi il 28 novembre a Palazzo d’Orléans, ha approvato il completamento della procedura di nomina dei vertici degli Iacp, dei Consorzi universitari e degli enti Parco. Dopo il parere favorevole della prima commissione Affari istituzionali dell’Ars in merito al possesso dei requisiti e all’insussistenza di cause di incompatibilità e inconferibilità per i relativi incarichi, sono state definite dal governo Schifani le tre nomine mancanti.
Su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò, dunque, Calogero Valenza, segretario provinciale della Dc a Caltanissetta, potrà ufficialmente insediarsi alla guida dell’Istituto autonomo case popolari di Caltanissetta. Alla presidenza del cda del Consorzio universitario Empedocle di Agrigento, su proposta dell’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale Mimmo Turano, va Antonino Mangiacavallo. Infine, su proposta dell’assessore al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino, sarà Giuseppe Ferrarello il presidente del Parco delle Madonie.
Delle nomine che hanno fatto discutere dopo la bufera che ha coinvolto la Dc Nuova e la “cacciata” degli assessori regionali facenti capo al partito. “Abbiamo mantenuto il rispetto di impegni politicamente assunti. Non vedevo il motivo per cui avrei dovuto ritirare quelle proposte di nomina. Si tratta di impegni politici di una coalizione che comunque si è presentata agli elettori e ha vinto elezioni, esprimendo un presidente della Regione”. Così ha detto Schifani ai giornalisti in merito alle nomine, di matrice Dc, che inizialmente erano rimaste congelate in giunta.
“Così come ho sempre lanciato un appello al gruppo parlamentare della Dc perché fa parte di una squadra – ha proseguito Schifani – quindi mi è sembrato giusto rispettare gli impegni assunti. Tra l’altro ho visto anche che i nomi ricadevano su figure di indubbia professionalità”.
Restano adesso in standby la nomina di Maria Pia Castiglione al Consorzio universitario di Trapani, avvenuta su indicazione di Noi moderati, e il passaggio finale in giunta di quella di Alberto Firenze a direttore generale dell’Asp di Palermo.