Gay Pride di Palermo bocciato dal Consiglio Comunale, scoppia la polemica

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Gay Pride di Palermo bocciato dal Consiglio Comunale. La maggioranza di Lagalla ha votato no all’adesione dell’evento che si svolge ogni anno in estate. Una decisione che ha creato non poche critiche e polemiche da parte dell’opposizione che ha chiesto al primo cittadino di prendere una posizione sulla questione.

Siamo preoccupati per la decisione del Consiglio comunale di Palermo di bocciare l’adesione al Palermo pride”, affermano i consiglieri comunali Pd  Rosario Arcoleo, Fabio Giambrone, Giuseppe Lupo e Teresa Piccione. “Sulla crescita ed affermazione del Palermo Pride si è costruita in questi anni la consapevolezza che la nostra città è inclusiva, accogliente, tollerante. Indietro non si torna! La politica deve prendere posizioni chiare e ferme sulla vita sociale e sui diritti per togliere spazi alle discriminazioni e alle disuguaglianze.

Ci auguriamo che il Sindaco smentisca la sua maggioranza, perchè la mancata adesione al Pride sarebbe un precedente grave e pericoloso. Non dovrà essere un OdG o la smania di protagonismo di uno o più consiglieri a bloccare questa affermazione sociale per Palermo, se qualcuno pensa di ergersi a Paladino dei diritti, non ha capito che Palermo ha già i suoi paladini, i Palermitani stessi. Non potrà, a nostro avviso, essere questo errore di grammatica politica, frettoloso e strumentale, presentato nella maniera più errata possibile e in antitesi al principio di partecipazione e condivisione a inclinare il sano rapporto tra chi amministra e tutti i suoi cittadini. Almeno questo ci auguriamo e attendiamo la risposta del Sindaco Lagalla”

Palermo Pride bocciato, Figuccia: “Divergenze tra le posizioni di Lagalla”

Anche dalla Lega, attraverso il capogruppo di Palermo Sabrina Figuccia viene lanciato un messaggio a Lagalla: “La bocciatura, da parte del Consiglio comunale, dell’ordine del giorno sull’adesione del Comune al Gay Pride di Palermo, pone luce su una divergenza tra le posizioni del sindaco Lagalla, che lo scorso anno ha deciso di partecipare attivamente a questa storica manifestazione, dando il suo patrocinio, e la sua maggioranza. Come capogruppo della Lega, ho espresso la mia posizione in modo netto e categorico, sia su quest’ordine del giorno, che sulla mozione sui diritti dei figli nati da famiglie omogenitoriali.
Come partito abbiamo le idee chiare e continueremo a rivendicarle insieme con le forze politiche che oggi governano il Paese, la Regione e il Comune. Mi auguro che il sindaco ricordi ancora quali sono i partiti che hanno permesso alla sua amministrazione di governare la città di Palermo e ponga la giusta attenzione su scelte politiche tanto importanti quanto divisive”.

Non risparmiano l’attacco nemmeno i consiglieri Mariangela Di Gangi, Massimo Giaconia e Giuseppe Miceli, firmatari dell’ordine del giorno. “Ancora una volta, quando in Consiglio si parla di diritti fondamentali, la maggioranza implode e soccombe alle posizioni dell’estrema destra. Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensa il Sindaco Lagalla, che sul tema ha mostrato una sensibilità diversa.

Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensano Matteo Renzi e tutta Italia Viva. E la posizione di Forza Italia e Democrazia Cristiana in materia di diritti è così succube ai diktat della destra? Oppure per la maggioranza le battaglie sui diritti civili sono soltanto utili per gli scontri di potere sulle teste delle persone? Quel che è certo è che anche su questo la città, i palermitani e le palermitane sono più avanti della maggioranza in Consiglio comunale e saranno ancora una volta presenti in massa il prossimo 22 giugno per rivendicare diritti per tutti e tutte, a Palermo come altrove”.

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