Fisco, ecco i versamenti e le dichiarazioni in scadenza il 30 giugno

Ai consueti adempimenti fiscali, si aggiungono quest’anno due nuove scadenze

30 giugno

Scadono oggi, mercoledì 30 giugno, una serie di incombenze fiscali. Dalla presentazione della dichiarazione IMU al versamento del saldo o primo acconto delle imposte dirette, passiamo in rassegne gli adempimenti principali. A questi si aggiungono quest’anno anche le due nuove scadenze dell’imposta sui servizi digitali e dell’imposta locale sul consumo di Campione d’Italia.

Dichiarazione IMU in caso di variazione dei dati

Il 30 giugno è la data entro cui inviare la dichiarazione IMU in caso di variazioni di dati ed elementi che influiscono sul calcolo dell’imposta. Si tratta, nello specifico, di variazioni rispetto a quanto attestato nelle dichiarazioni precedenti o di variazioni non conoscibili dal Comune. Tra i casi in cui è obbligatorio l’invio, anche quello di chi ha fruito di esenzioni nel corso del 2020.

L’obbligo dichiarativo non sussiste una volta che l’esenzione viene meno, dato che le agevolazioni legate all’emergenza da Covid-19 erano temporanee e i Comuni stessi sono a conoscenza di tale periodo di durata. Diversa la situazione degli enti non commerciali, dal momento che la normativa prevede che la dichiarazione sia presentata ogni anno. 

Rivalutazione partecipazioni e terreni

La rideterminazione del valore delle partecipazioni e dei terreni si perfeziona con l’asseverazione della perizia e il pagamento dell’imposta sostitutiva dell’11%.

Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o con un massimo di tre rate annuali con l’interesse del 3% annuo sull’importo delle rate successive alla prima.

IRPEF, saldo e acconto

Passiamo poi al saldo dell’IRPEF emersa dalla dichiarazione dei redditi e all’eventuale prima rata di acconto. Generalmente la scandenza fissata è quella del 30 giugno; superata tale soglia è possibile pagare entro i 30 giorni successivi con una maggiorazione dello 0,40%. Il 30 novembre è, invece, la scadenza per la seconda o unica rata.

L’acconto IRPEF è dovuto quando l’imposta dichiarata supera i 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze. L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno; a seconda dell’importo il versamento può essere in una o due rate.

L’acconto IRES, dovuto nella misura del 100% dell’imposta, consta anch’esso di due rate, a meno che il versamento da eseguire alla scadenza della prima non sia superiore a 103 euro. Il 40% dell’acconto dovuto viene versato alla scadenza della prima rata; il resto alla scadenza della seconda, che cade entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta della dichiarazione.

Per quanto riguarda, infine, il versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dichiarato che per i contribuenti interessati dall’applicazione degli ISA, compresi quelli aderenti al regime forfetario, la scadenza è prorogata al 20 luglio. La misura è legata all’emergenza Covid.

Fatture elettroniche

Al 30 giugno è slittato anche il termine per aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici. A deciderlo l’Agenzia delle Entrate con il provvedimento n. 56618 del 28 febbraio 2021.

Si tratta del servizio con cui l’Agenzia memorizza e rende disponibili in consultazione, agli operatori IVA o ad intermediari, le fatture elettroniche emesse e ricevute ai consumatori finali. L’adesione dev’essere inoltrata sull’apposito portale online.

Arriva la digital tax

La legge di Bilancio 2020 ha introdotto la digital tax sui ricavi derivanti da determinati servizi digitali realizzati da soggetti esercenti attività d’impresa.

Il decreto Sostegni (D.L. n. 41/2021) ha modificato i termini relativi al versamento annuale dell’imposta e alla presentazione della dichiarazione. I termini prima fissati al 16 febbraio e al 31 marzo dell’anno solare successivo a quello in cui si verifica il presupposto per l’applicazione dell’imposta, sono stati spostati: 16 maggio per il pagamento dell’imposta, 30 giugno per la presentazione della dichiarazione.

Dichiarazione ILCCI

Arriviamo, infine, alla dichiarazione dell’imposta locale sul consumo di Campione d’Italia – ILCCI. Istituita dalla legge di Bilancio 2020, questa si applica alle forniture di beni e alle prestazioni di servizi effettuate da soggetti passivi d’imposta nel Comune nei confronti di consumatori finali, e alle importazioni di beni effettuate da consumatori finali, compresa l’introduzione di beni provenienti dal territorio dell’UE.

Per soggetto passivo d’imposta s’intende chiunque effettui nell’esercizio d’impresa, arte o professione, anche svolta in via non esclusiva, forniture di beni e prestazioni di servizi, diversi da quelli esclusi dall’imposta, nei confronti di consumatori finali nonché il consumatore finale che importa beni provenienti da Paesi terzi o introduce nel Comune beni provenienti dal territorio dell’UE.

Se si sceglie il formato cartaceo, la dichiarazione può essere presentata all’Ufficio tributi del comune di Campione d’Italia, inviata con raccomandata senza ricevuta di ritorno o trasmessa mediante posta elettronica certificata al comune di Campione d’Italia.

La presentazione in modalità telematica  adopera, invece, l’apposita applicazione gestita dal Ministero dell’Economia delle finanze, presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.