Famiglia palermitana bloccata in Egitto, il sindaco Lagalla in contatto con la Farnesina

Grande apprensione per i due coniugi palermitani. Il primo cittadino informa: “L’autorità diplomatica della Farnesina, l’Ambasciata in Egitto e il Consolato a Sharm stanno seguendo la vicenda con l’obiettivo di garantire il massimo supporto ai due genitori”

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Il sindaco Roberto Lagalla ha contattato la Farnesina per avere aggiornamenti sulla famiglia palermitana, in vacanza a Sharm el-Sheikh, attualmente bloccata in Egitto dopo la morte del figlio di sei anni. 

“L’autorità diplomatica della Farnesina, l’Ambasciata in Egitto e il Consolato a Sharm stanno seguendo la vicenda con l’obiettivo di garantire il massimo supporto ai due genitori”. Così ha dichiarato il primo cittadino. “Sulla morte del bambino sta indagando la magistratura egiziana. Mi sono sincerato del fatto che le autorità si occuperanno delle operazioni di rimpatrio dei due coniugi palermitani e della salma del loro figlio. In questo momento la madre incinta è in buone condizioni ed è in ospedale col marito, il quale è in condizioni ancora gravi, ma stabili”.

“Resterò in contatto con la Farnesina – ha concluso Lagalla – per ricevere tutti gli aggiornamenti sulle condizioni dei nostri due concittadini e sul loro ritorno a Palermo”.

UNA VACANZA DIVENUTA TRAGEDIA: LA VICENDA DELLA FAMIGLIA MIRABILE

È la storia di una vacanza trasformatasi nella peggiore delle tragedie quella che vede protagonista la famiglia Mirabile,  attualmente bloccata a Sharm el-Sheikh. Una dolorosa vicenda che Palermo Live ha raccontato grazie alla testimonianza di Roberto Manosperti, fratello di Rosalia Manosperti, che in stato di gravidanza si trova in questo momento in Egitto, insieme al marito, Antonio Mirabile, impossibilitati a ripartire alla volta dell’Italia. La coppia durante la vacanza ha perso il figlio di sei anni, Andrea. 

L’1 luglio la famiglia ha infatti iniziato a manifestare alcuni sintomi che li ha spinti presso una struttura sanitaria locale. Un quadro fatto di vomito e spossatezza, che si presentava con maggiore intensità nel padre e nel bambino. “Il giorno stesso, a pranzo, sono stati accompagnati in una struttura che loro chiamano “clinica”, ma in realtà è una sorta di ambulatorio o guardia medica, con il personale sanitario che si alternava. Hanno fatto loro una prima flebo con una soluzione fisiologica, e tre pillole per curare le intossicazioni alimentari”.

Stando al racconto di Manosperti, davanti ai sintomi persistenti la sorella il giorno successivo avrebbe contattato i medici. Questi hanno consigliato di proseguire con le pillole. La famiglia è tornata in clinica in condizioni disperate. Il piccolo di sei anni è morto poco dopo, il padre è ancora lì ricoverato (QUI IL RACCONTO DELLA VICENDA).

L’APPELLO DA SHARM EL-SHEIK: “AIUTATECI A TORNARE A CASA”

Ieri l’appello della giovane madre, che chiede aiuto alle istituzioni per poter far ritorno a casa (CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’AUDIO). Il caso è finito alla ribalta della stampa nazionale. Già ieri il sindaco Lagalla aveva espresso vicinanza alla famiglia.

“Sono profondamente turbato dalla tragedia che ha travolto la famiglia palermitana in vacanza a Sharm el-Sheikh – ha affermato Roberto Lagalla -. Esprimo le più sentite condoglianze ai genitori colpiti dalla terribile perdita del loro piccolo figlio e mi auguro che le loro condizioni di salute migliorino rapidamente, in modo che possano fare rientro a Palermo in tempi brevi. L’auspicio è che vengano, inoltre, effettuati tutti gli approfondimenti per fare luce su questa drammatica vicenda”.