Ex Province, la 1ª Commissione all’ARS approva il disegno di legge governativo

I deputati di FdI Giusi Savarino e Marco Intravaia: “La reintroduzione del voto diretto restituirà la parola ai cittadini”

La Sicilia si prepara al ritorno delle Province Regionali, i cosiddetti Enti intermedi. 
Il primo passo per il ripristino è stato compiuto all’Assemblea Regionale Siciliana, con l’approvazione del Ddl in Commissione Affari istituzionali. 
Il prossimo step sarà l’esame del testo da parte della Commissione Bilancio ma l’iter si concluderà soltanto a seguito del via libera dell’Aula. 
A darne notizia sono Giusi Savarino e Marco Intravaia, entrambi deputati di Fratelli d’Italia all’Assemblea Regionale Siciliana componenti della Prima Commissione. 

LA PAROLA AI CITTADINI 

“L’iter – spiegano i due parlamentari – è connesso all’atteso provvedimento con cui il governo nazionale cancellerà la riforma Delrio”.
Il testo, infatti,  “incrocerà” la norma statale che abrogherà la legge 56 del  7 aprile 2014.
Legge che aveva dettato un’ampia riforma in materia di enti locali, prevedendo l’istituzione e la disciplina delle Città Metropolitane e la ridefinizione del sistema delle Province, di fatto abolite. 

Tra i punti più significativi e qualificanti del Ddl, la reintroduzione del voto diretto: ovvero, gli elettori potranno scegliere il presidente della Provincia e i consiglieri dell’Ente. 
“I cittadini riavranno la parola – sottolineano Giusi Savarino e Marco Intravaia – che era stata loro negata della nefasta abolizione delle Province, voluta dal Governo Crocetta, all’insegna della demagogia”. 
Secondo i due esponenti di Fratelli d’Italia, l’eliminazione degli Enti avrebbe comportato altresì gravi ricadute sui servizi. 
“In base alla norma approvata in Prima Commissione – aggiungono – si dovrebbe andare al voto nella sessione ordinaria primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno”. 
Inoltre, sono previsti collegi da 60 a 120 mila abitanti, per garantire una notevole rappresentanza territoriale. 
“In Aula – preannunciano – riproporremo la figura del consigliere supplente“. 
“Monitoreremo – concludono – l’applicazione del Decreto assessoriale che disporrà maggiori competenze in tema di acque e rifiuti”. 

IL COMPIACIMENTO DELL’ ESECUTIVO 

Un obiettivo del programma di governo. 
Con queste parole il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani definisce il ritorno delle Province Regionali in Sicilia. 
“Un altro importante appuntamento – afferma – rispettato dalla maggioranza: la riforma, con la reintroduzione dell’elezione diretta, rappresenta un nuovo modello istituzionale essenziale per la migliore gestione del territorio“. 
“Sono certo – aggiunge – che alla ripresa dei lavori, anche l’Aula approverà la riforma attesa da anni, nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica”. 
“Onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale – dichiara Andrea Messina, assessore regionale delle Autonomie Locali –  nella realizzazione delle grandi riforme istituzionali”. 
“Con l’approvazione del disegno di legge istitutivo delle Province da parte della Prima Commissione dell’ARS – osserva l’esponente del Governo Schifani – si recupera il rapporto con i territori che si era lacerato lasciando all’improvvisazione materie quali la gestione delle strade e delle scuole“. 
“Con questa legge , fortemente sostenuta dall’esecutivo regionale – conclude – i siciliani potranno eleggere direttamente il presidente della Provincia, con la garanzia della rappresentanza di genere tra i consiglieri”. 

UN “RITORNO” CONDIVISO DA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE 

Di “intesa nel centrodestra nazionale per ripristinare il suffragio universale” parla Marianna Caronia, capogruppo di Lega-Prima l’Italia all’Assemblea Regionale Siciliana.
“La Lega – afferma – ha spinto per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere il Presidente della Provincia e il  Consiglio dell’Ente“. 
La deputata stigmatizza fortemente la riforma Crocetta, che aveva fatto nascere i Liberi Consorzi, “determinando disservizi”. 
” Personalmente – preannuncia –  mi farò carico di rendere la legge elettorale per le Province conforme ai principi di adeguata rappresentanza di genere che ormai sono irrinunciabili”. 
Sostanzialmente a favore del ripristino degli Enti, anche l’opposizione, seppure per ragioni politiche diverse. 
“Il ritorno alle Province e all’elezione diretta – commenta il capogruppo del Partito Democratico all’ARS Michele Catanzaro – è l’unica strada percorribile, certamente meglio del caos in cui la maggioranza dell’ex Governo Musumeci ci ha fatto precipitare”. 
“Abbiamo dovuto sopperire – chiarisce – all’incapacità di attuare la legge sui Liberi Consorzi, procedendo alle elezioni di secondo livello e al trasferimento delle competenze”. 
“All’inizio della legislatura in corso – chiarisce il parlamentare regionale – il PD ha presentato un disegno di legge per l’istituzione delle Province“. 
Una scelta, come precisa Michele Catanzaro, determinata dalla necessità di colmare il vuoto, riorganizzando il sistema degli Enti locali in Sicilia e migliorando tutti i servizi e le funzioni particolarmente carenti negli ultimi anni. 
Dalla viabilità all’edilizia scolastica fino agli Istituti superiori, finiti nel caos a seguito della soppressione delle Province.
“In Commissione – conclude – abbiamo dato un contributo importante a partire dalla doppia preferenza di genere: adesso speriamo non vi siano ulteriori tentennamenti e che tutto questo non si trasformi nel solito slogan della maggioranza”. 

LA TEMPISTICA 

Secondo le previsioni di Ignazio Abbate, presidente della Commissione Affari Istituzionali, l’esame e il voto finale del testo potrebbero avvenire già nel mese di settembre, alla ripresa dei lavori. 
“Stiamo rispettando – precisa – la tempistica che ci eravamo dati, ovvero esitare il Ddl prima della chiusura estiva per  incardinarlo”. 
“In una fase successiva – conclude – si lavorerà per aumentare i settori di intervento delle ex Province che, riteniamo, possano estendersi anche all’acqua e ai rifiuti”.