Ekklesìa Festival, riti di arte, luce e comunità nei Parchi della Sicilia

Oggi, venerdì 4 luglio, prende il via l’Ekklesìa Festival – Il rito della scena, manifestazione che nasce da un’idea semplice e potente: riportare l’arte là dove tutto ha avuto origine, nei parchi archeologici della Sicilia. Non come spettacolo, ma come rito laico di comunità, come tempo sospeso in cui suono, parola, corpo e luce si fanno linguaggio di ascolto e riconoscimento.
Tre parchi in provincia di Trapani – Segesta, Lilibeo-Marsala, Selinunte – diventano crocevia di esperienze culturali condivise: laboratori, incontri, performance all’alba, passeggiate archeologiche e dialoghi intergenerazionali. Un circuito di connessione tra paesaggio e comunità, tra arte e identità.
Da un’intuizione di Francesco Panasci – regista, musicista e direttore artistico – prende forma un progetto che non celebra la memoria, ma la rinnova. Non replica il passato, ma lo risveglia. Nei templi, tra le rovine, tra le soglie di pietra e vento, Ekklesìa è una chiamata. Una chiamata alla partecipazione, alla lentezza, alla visione.
IL PROGRAMMA
Si parte oggi (ore 21.00), al Tempio Dorico di Segesta con il concerto “Kebra, tra storia, mito e leggenda”
di La Giostra & Musicamaga. La Giostra che rievoca una visione di comunione attraverso una polifonia che abbraccia il Mediterraneo: strumenti antichi e moderni – rebab, bouzuki, flauti, cornamuse e percussioni – si fondono in un linguaggio musicale universale, capace di evocare tradizioni lontane eppure intimamente connesse. Un inno alla giustizia e alla speranza, che dà voce agli ultimi e trasforma il dolore in canto, con echi di litanie mediorientali, voci sahariane, cori gaelici e canti siciliani. Un viaggio sonoro che si intreccia la musica antica europea e le tradizioni dell’area ottomana dei Musicamaga, il cui repertorio è frutto di un attento lavoro di ricerca e rielaborazione, con l’intento di restituire al pubblico il fascino di una musica senza tempo, capace di evocare immagini, racconti, spiritualità e memorie di un’epoca lontana ma sorprendentemente viva. Saliranno sul palco Gianfranco Rafalà di La Giostra (Flauti, cornamuse, bombarde, chalumeau, voce) con Daniele Guttilla (oud) e Lucilla Benanti (flauti e Armando Fiore – percussioni) di Musicamaga.
Ad anticipare, alle 11.00 al Parco Archeologico di Segesta, Paesaggi sonori e registrazioni ambientali (a cura di ECU Creative Lab e diretto da Matteo Scannaliato) laboratorio dedicato all’ascolto consapevole del paesaggio, all’esplorazione acustica e alla cattura dei suoni naturali e antropici presenti nel sito.
Sabato 5 luglio (ore 21.00 – Tempio Dorico di Segesta) sarà la volta del primo ospite internazionale, i Nataverne (Francia), live band attiva nel Celtic e Fantasy Rock-Folk, con il Voyage Celtique entre fantastique et mistyque. Le loro composizioni, cantate in francese, inglese, svedese, elfico di Tolkien e ideolingua nativerniana, creano un’atmosfera senza tempo, offrendo un messaggio universale, sincretico e olistico. Un’esperienza musicale immersiva tra luci, atmosfere vegetali e suggestioni tribali. Sei musicisti in costume tipico vi condurranno in un mondo fuori dal tempo, dove il fascino celtico incontra l’immaginario fantasy. Su una base rock si intrecciano strumenti tradizionali – violino, flauti, bombarde, shruti-box, bodhrán – in un flusso sonoro carico di spiritualità e mistero, che richiama antichi rituali e paesaggi nebbiosi dell’Europa nordoccidentale. Formazione: Jean Christophe Dhorne: Voce, Chitarra, Flauti Nathalie Belliard: voce, Bodhran, Shruti; Rémi Kerbrat: chitarra elettrica Nathalie De Rancourt: violino, cori Pascal Mazella: Basso e Guillaume Polvé: Batteria.
Prima del concerto, alle 19.00, tavola rotonda al tramonto dal titolo Il teatro e il rito: il mediterraneo in scena, un appuntamento che si configura come un’esperienza di riappropriazione poetica del territorio. Rivela come gli spazi teatrali fossero molto più di semplici luoghi di spettacolo: erano autentici santuari della comunità, dove il rito collettivo trasformava la rappresentazione in epifania. L’archeologia ci mostra come i teatri fossero costruiti in luoghi carichi di significato spirituale, spesso adiacenti a templi o in paesaggi naturali considerati sacri.
Arrivano dal Portogallo, domenica 6 luglio (ore 21.00 – Tempio Dorico di Segesta), i Kairós che propongono il loro Chronos, Viaggio sonoro tra tempo interiore e respiro della terra. Guidato dal compositore portoghese Ruben Monteiro (Oud, Bağlama e Voce), accompagnato da Carala Costa (Ney turco e Whistle), Christian Marss’s (Chitarra classica e basso fretless) e Tiago Santos (Batteria), Chronos è un viaggio musicale che attraversa il tempo e lo spazio, che prende ispirazione dalle spiritualità e alle culture millenarie dall’Asia centrale al Mediterraneo. Protagonisti del progetto sono strumenti ancestrali come il kopuz, il bendir e il ney, utilizzati da oltre 5.000 anni nei rituali di connessione con il sacro e con la natura. Le composizioni intrecciano tradizioni musicali turche, greche, balcaniche e nordafricane con sonorità contemporanee, creando un ponte tra memoria e attualità, tra rito e innovazione.
Alle ore 19.00, talk letterario “Io sono energia”: Francesco Panasci dialoga di scrittura, poesia e saggi con Luigi Biondo, Direttore del Parco Archeologico di Segesta, con la Prof.ssa Nuccia Piacenza, filosofia del linguaggio e dell’identità umana, Delia Accetta, referente dell’Ass. Le Baccanti, e con il suono del Maestro Nereo Luigi Dani, viola da gamba. Attraverso letture sceniche, testimonianze, contributi visivi e interventi di esperti, l’iniziativa offre uno spazio di riflessione collettiva sul tema della memoria personale e collettiva, del ritorno alla consapevolezza, del legame tra uomo, mare e territorio.
Dal 10 luglio, il Festival prenderà la via del Parco Archeologico di Lillibeo-Marsala dove andrà in scena Di Zucchero e Ovatta di Giancarlo Figuccio (ore 21.30 – Giardino Storico Del Museo), con Rosaria Bonfiglio, Giusy Deblasi, Giovanna Scarcella: un’opera teatrale dai toni forti e delicati, ironici e drammatici al contempo, tramite la quale immaginare che è sempre possibile rinascere dalle proprie ceneri. Il giorno dopo, l’11 luglio (ore 21.30 – Giardino Storico del Museo) sarà la volta del Trio Mulè “La Terra respira”, formato da tre musiciste siciliane – Mariangela Lampasona: violino, Sabrina Colajanni: violoncello 3 Giusy Cascio: pianoforte – con un repertorio intenso e appassionato, attraversato dalle onde vibranti del tango argentino, tra riletture classiche e slanci contemporanei.
Il 18 luglio (ore 21.30 – Giardino Storico del Museo) i Dialoghi sonori del Giovanni Mattaliano Ensemble (Giovanni Mattaliano: clarinetto e musiche, Kevin Gurrieri: clarinetto, Andrea Bronzo: clarinetto e Antonino Anzelmo: clarinetto basso), saranno i protagonisti di un concerto con 10 composizioni in programma, in dialogo tra le musiche di Giovanni Mattaliano, alcune canzoni d’autore e brani tra le espressioni sonore jazz e africane.
Gli appuntamenti con Marsala si chiudono il 20 luglio (ore 21.30 – Giardino Storico del Museo) con il concerto dei Pendragon (Fabio Rizza: arpa celtica, Fiammetta Poidomani: chitarra, voce, Marina Zago: violino, Vincenzo Iacono: flauto traverso, whistle e Salvatore Scucces: bodhran, percussioni), band siciliana attiva nel panorama folk celtico, che fonde tradizione, ricerca storica e spiritualità del mondo celtico, tra arpe, bouzouki, flauti, percussioni storiche, chitarre e violini.
Oltre alla musica e al teatro, a Marsala, ci sarà anche spazio per la passeggiata archeologica “Adotta un monumento” (10 luglio – ore 18.00 – Parco/Museo – Sala Famà), un momento in cui Anna Occhipinti, Direttrice del Parco Archeologico di Lillibeo-Marsala, incontra le eccellenze produttive del territorio. L’11 luglio si terrà la tavola rotonda, “I siti urbani del parco” (11 luglio ore 18.00 – Parco/Museo – Sala Famà) a cura di Marco Correra, che propone una riflessione aperta sulle tracce archeologiche sommerse nel tessuto urbano di Marsala, spesso invisibili o trascurate, ma fondamentali per leggere il dialogo millenario tra città e patrimonio. Il 18 luglio (ore 18.00), talk letterario al Tempio Dorico “Io sono energia”: l’autore Francesco Panasci dialoga di scrittura, poesia e saggi con Anna Occhipinti, Direttrice del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala. Il 20 luglio presentazione del libro “Malanima” e incontro con l’autrice Rosita Manuguerra.
Il viaggio di Ekklesìa porterà il pubblico anche a Selinunte dove, il 12 luglio (ore 5.30) si terrà il concerto all’alba dell’Ecu Classic Ensemble (Salvatore Ferraro: oboe, Giovanni La Mattina: clarinetto, Tommaso Santangelo: corno, Antonio Lo Presti: fagotto, Margherita Santangelo: soprano), tra le colonne del Tempio di Selinunte. Una magia in cui il suono caldo e avvolgente degli strumenti a fiato incontra la voce luminosa di un giovane soprano, dando vita a una liturgia laica della bellezza, tra spiritualità del paesaggio e ascolto profondo.
Il 21 luglio (ore 18.30 – Baglio Florio – Selinunte) spazio alla performance di musica e sand art “Io sono energia” con Francesco Panasci (Pianoforte, voce e composizione) e Stefania Bruno (Sand Art dal vivo), un appuntamento multidisciplinare che unisce musica, parola e sabbia in movimento in un rito scenico di rinascita interiore.
Altro concerto all’alba, il 25 luglio (ore 5.30), altra magia per concludere lo splendido viaggio tra riti, luce e comunità dell’Ekklesìa Festival. Protagoniste saranno le vibrazioni di luce di Manas al Tempio di Selinunte, formazione (Giorgia Panasci: arpe e Giulia Cusumano: violoncello) che intreccia melodie ancestrali, improvvisazione contemporanea, richiami alla musica sacra, al minimalismo e al linguaggio cinematografico.
Alle 11.30, al Parco Archeologico, si terranno i Laboratori tematici e visite guidate a Selinunte con particolare attenzione all’interazione tra musica, visual art e sand art.
Gli spettacoli di Segesta e Marsala sono a ingresso libero.
Per Selinunte è previsto un ticket acquistabile su www.coopculture.it
Tutti i laboratori sono a partecipazione gratuita.
(fino al raggiungimento massimo dei posti disponibili)
N.B. – il programma potrà subire cambiamenti di compagnie, date, luoghi e orari per causa di forza maggiore.