È bufera sul Ponte sullo Stretto, Schifani: “Opera strategica, solo paure infondate”

Scontro tra il vicepremier Matteo Salvini e il leader di Avs Angelo Bonelli: “Non è stata fatta alcuna prova sismica né quella per il vento”. La replica arriva direttamente dalla società Stretto di Messina

ponte sullo stretto

Il ponte sullo Stretto di Messina ancora nell’occhio del ciclone. L’ultimo atto di una polemica infinita ha avuto luogo durante il question time alla Camera in cui il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha comunicato la consegna della relazione sul Ponte al Parlamento. Il leader di Avs, Angelo Bonelli, è passato al contrattacco affermando che per il progetto “non è stata fatta alcuna prova sismica né quella per il vento” e il “Consorzio Eurolink risponde che non sono state fatte per non perdere tempo”.

La replica è arrivata direttamente dalla Società Stretto di Messina che ha invitato il parlamentare a leggere le conclusioni che danno l’ok al progetto.

Ponte sullo Stretto, l’attacco di Bonelli: “Mancano le verifiche”

“Volete costruire quest’opera nella zona più sismica d’Italia senza fare queste prove? Lei è spregiudicato“, sbotta Bonelli durante il question time. Salvini cerca poi di ritornare sul tema per replicare: “Che qualcuno lasci presupporre che il governo costruisca un Ponte destinato a crollare è semplicemente folle”, afferma prima che il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, lo interrompa ricordando le regole del question time. “Non si può rispondere, ministro – dice -. Non è regolamentare si deve attenere alla risposta dell’interrogante”.

La replica della società Stretto di Messina

Aria tesa e altamente polemica. Qualche ora dopo la replica a Bonelli arriva direttamente da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina. “Sentendo l’onorevole Bonelli da parte mia è tecnicamente sorprendente perché cita delle pagine di un documento, che noi abbiamo messo a disposizione, ma non cita la pagina fondamentale che è la pagina 45 in cui il Comitato Scientifico esprime all’unanimità un parere positivo sul progetto, ossia sulla relazione del progettista, che è l’aggiornamento del progetto previsto dal Dl 35”.

L’a.d spiega che il Comitato esprime poi “alcune raccomandazioni e approfondimenti da fare nella fase di predisposizione del progetto esecutivo, come previsto dalla legge”. In particolare, “il quadro geo sismico tettonico dell’area dello Stretto, sarà aggiornato, in sede di progetto esecutivo, con gli studi e le ricerche effettuate negli ultimi 20 anni”.

La società spiega anche che il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto “non è in grado di produrre terremoti di magnitudo più elevata di quello di progetto considerato per il ponte (7,1 scala Richter)”. Con un sisma avente periodo di ritorno pari a 2000 anni “il ponte rimane in campo sostanzialmente elastico, ossia non subisce danni”.

Le prove del vento

Ciucci passa poi alle prove del vento: Ne abbiamo fatte una quantità in 10 diverse gallerie del vento nel mondo e ne faremo ancora”. Nel complesso, ha spiegato ancora la società, per il progetto esecutivo sono state eseguite “prove in galleria del vento su 11 modelli di ponte”. Il progettista ha utilizzato 5 diversi laboratori, tra “più importanti e specializzati” al mondo, in Canada, Regno Unito, Danimarca e Germania. E nell’ambito dell’independent Check, il Project manager consultant di Stretto di Messina ha eseguito “prove in 3 gallerie del vento” a Milano e in Canada, proprio per “garantire la certezza” dei risultati. Le verifiche analitiche e sperimentali compiute “dimostrano la stabilità del ponte fino a velocità delle raffiche di vento di oltre 275 km/h”, sottolinea la Stretto di Messina. Si tratta di una velocità che “può attendersi nello Stretto mediamente una volta nell’arco di 2000 anni”. La massima velocità registrata in “oltre venti anni di monitoraggio è stata di 128 km/h”, fa notare la società.

Schifani. “Il ponte sullo Stretto opera strategica”

Ospite della trasmissione “Diario del giorno” su Rete 4, il presidente della Regione Renato Schifani ha ancora una volta ribadito la volontà di realizzare l’opera. “Il dibattito sul ponte è basato solo su presunzioni di carattere politico – ha dichiarato – l’Italia si divide tra volontà di cambiamento e di conservazione, ma quest’ultima a volte esagera trincerandosi dietro paure infondate sull’instabilità di nuove opere e su un futuro progettuale che invece è ormai consolidato e poggia su una grande capacità tecnologica”.

“Il ponte, al di là dell’accelerazione dei tempi di traghettamento tra Sicilia e Calabria, ha una funzione strategica a livello europeo – ha detto Schifani -. Se qualcuno tenta in modo temerario di impedire questa costruzione, noi ci costituiremo parte civile. Questo governo ha ereditato la volontà di Berlusconi di portare a termine questo progetto, occorre fare sistema per spiegare all’opinione pubblica la strategicità dell’opera”.

“L’Italia a due velocità non funziona – ha sottolineato Schifani – se vogliamo che cresca, deve crescere anche il sud. Queste divisioni sul ponte non fanno bene a nessuno, perché è un’opera strategica per l’economia e il commercio del paese e favorirà l’aumento del Pil tanto al sud quanto al nord”.

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