Strage di Altavilla, durante il massacro la 17enne chattava con le amiche: poi un “sonnellino”

Mentre la madre i fratelli morivano sotto la sevizie, la ragazza scambiava messaggi in chat con le amiche

sindaco

Ormai non passa giorno che non saltino fuori nuovi particolari su modalità e orrori della mattanza di Altavilla. Mentre nella villetta dei Barreca si consumava la strage, la figlia 17enne scambiava messaggi in chat con le amiche.

Questo mentre la madre Antonella Salamone e i fratelli Kevin e Emanuel  morivano sotto la sevizie di un pseudo rito di purificazione iniziato, a detta della ragazza e di suo padre, per scacciare il demonio. Non solo. Dopo l’orrore la ragazza, evidentemente tranquilla, si è distesa sul suo letto per un sonnellino, stringendo nelle mani i cellulari che aveva tolto ai fratelli durante le sevizie, per evitare che potessero chiamare aiuto. Aveva ignorato le implorazioni della madre che mentre la torturavano le aveva chiesto di chiamare aiuto. È quanto emerso dalle indagini sulla giovane, che adesso deve rispondere come parte attiva del massacro.

La ragazza ai PM: “Non c’era altro modo di sconfiggere il male”

Ora, dal carcere di Caltanissetta dove è rinchiusa con l’accusa pesantissima di concorso in triplice omicidio e soppressioni di cadaveri, reati aggravati dagli strettissimi vincoli parentali, ha chiesto del padre, Giovanni Barreca, del quale era la prediletta: “Quando potrò incontrarlo, vederlo?”. A giudicare dal resoconto minuzioso che la ragazza ha fornito ai PM della procura dei minori, si tratta di un soggetto lucidissimo, che ha ammesso freddamente la catena di aggressioni e sevizie. Senza alcun cedimento nella voce. “Non c’era altro modo per sconfiggere il male”, ha detto. Dal decreto di fermo emergerebbe la flemma da spietata sanguinaria della giovane e la sua convinzione di avere agito per il bene.

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