Droga nei salotti di Palermo, i rimproveri del figlio allo chef dei vip: “Fai cose stupide”

“Io ti sto dicendo che ‘ste cose lo sai quanto mi fanno schifo. Ti definisci intelligente e furbo e poi fai delle cose stupide come questa“. Sono soltanto alcune delle frasi che il figlio dello chef Mario Di Ferro rivolgeva al padre, dopo l’arresto con l’accusa di spaccio di droga agli esponenti della Palermo bene.

Il ristoratore di Villa Zito ieri è finito agli arresti domiciliari dopo lo scandalo scoppiato lo scorso mese di aprile, quando venne sorpresa cedere della cocaina all’interno di un’auto di lusso. Tra i suoi clienti, ci sarebbe anche l’ex Presidente dell’ARS, Gianfranco Micciché.

Micciché: “Non farò il test antidroga”

L’onorevole non è indagato e, anche se consapevole di aver fatto errori in passato, rifiuta di sottoporsi al test antidroga. “È solo demagogia. Anche se facessi un tiro ogni tre mesi, sarebbero solo problemi miei. Quel che conta è che non ho mai rubato”.

“I politici sono la mer*a”

“Tu sei così cogl**ne da poter fare un favore a della gente ancora più mer*a di non so che cosa, perché ovviamente i politici sono la mer*a per eccellenza (…). Perché è una grandissima caz**ta questa”. Continuano rabbiose e parole intercettate rivolte dal figlio allo chef dei vip, Mario Di Ferro

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