Dopo lo scoppio della bombola la “Conigliera” è ancora chiusa. Caos nella zona

Tutta la zona intorno la “Conigliera” da giorni è nel caos, e la situazione potrebbe continuare se il palazzo interessato venisse dichiarato “pericolante”

In via Umberto Maddalena, meglio conosciuta come “la Conigliera¨, lo scoppio di una bombola sabato avvernuto l’11 febbraio ha provocato lo sgombero di due palazzine. Da allora la strada che congiunge via Pitrè al corso Calatafimi è chiusa, e c’è il pericolo che lo rimanga ancora per un bel po’ di tempo. Con pesantissime conseguenze per quegli automobilisti che nei loro spostamenti sono soliti usufruire di questa importante scorciatoia. L’esplosione della bombola è avvenuta a due passi dalla Rocca, quasi all’incrocio della Conigliera con corso Calatafimi, ed un palazzo è stato evacuato. Per sicurezza è stato sgomberato anche un altro palazzo vicino, e da allora l’arteria usata da migliaia di automobilisti è chiusa al traffico. E già da lunedì si verificano nelle zone circostanti, specialmente di mattina, ingorghi ed intasamenti. Con lunghi incolonnamenti, ed automobilisti esasperati. In corso Calatafimi si registrano lunghe code, e intorno il caos è totale. La polizia municipale, almeno fino a quando la situazione non tornerà alla normalità, consiglia percorsi alternativi. Ma non è una situazione semplice, e purtroppo potrebbe durare per molto tempo.

Pericolo palazzi pericolanti

Il problema è che dai controlli effettuati dall’autorità comunale e dai vigili del fuoco, sembrerebbe che l’esplosione della bombola abbia danneggiato  il palazzo più di quanto si temeva:  c’è una grossa crepa ben visibile. Il Comune ha emesso un’ordinanza di chiusura e che per adesso di riaprire la Conigliera non se ne parla. Nessuna può sapere quanti giorni passeranno prima di poter riattraversare questo tratto di strada. Il peggio sarebbe se  i tecnici comunali e le forze dell’ordine dovessero dichiarare il palazzo «pericolante». E deciderne  quindi la demolizione. Se ciò dovesse avvenire, i tempi si potrebbero purtroppo dilatare. E, nel caso, occorrerebbe un nuovo piano per la circolazione stradale nella zona. Comunque ancora è troppo presto per allarmarsi, ma, di fatto, in quella parte di città si vivono ore di caos, ed ogni mattina alunni e lavoratori rischiano di arrivare in ritardo a scuola e negli uffici.

Foto street view