Dopo il decreto la camorra a Caivano sfida lo Stato: nella notte la terza “stesa”, sparati 19 colpi

“Sono persone con il volto mascherato che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle, e sparano all’impazzata”

La notte scorsa I carabinieri sono intervenuti in viale delle Margherite, a Caivano, per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Ignoti avrebbero esploso 19 colpi, di due differenti calibri. Al momento non risultano danni a cose o feriti. Sono in corso indagini, a cura dei Carabinieri della compagnia di Caivano, per chiarire le dinamica di questa ulteriore “stesa”, ed individuare i responsabili. Ma è un segnale terribile. A pochi giorni dal varo del decreto contro la delinquenza minorile da parte del governo, la malavita è tornata a sfidare lo Stato. La terza volta in una settimana. Colpiscono le parole di don Praticello, il prete simbolo che ha invitato la premier a recarsi a Caivano. Su Facebook ha scritto: “Ieri sera sotto il nostro naso, mentre il quartiere è ancora presidiato dalle forze dell’ordine, la camorra a Caivano ha sfidato lo Stato, che non si può tirare indietro”.

“Arrivano in sella alle loro moto, volti coperti e armi pesanti in mano”

Nel post Don Maurizio Ptaticello ha aggiunto: “A Caivano dopo la visita del presidente del Consiglio, il blitz e l’aumento dei controlli, i camorristi sfidano lo Stato in questo modo. Ed è una cosa gravissima. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta, la terza. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…”. L’intervento accorato do don Praticello continua: “Ci sono persone mascherate che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle e sparano all’impazzata. Il quartiere va nel terrore, basta poco per morire colpito da un proiettile vagante. È pericoloso, qualcosa di inconcepibile. Le forze dell’ordine in questi giorni si stanno facendo in quattro, ma queste persone volano alla velocità della luce, avviene tutto in fretta e poi scappano via.” Ed infine, per chiudere,  il prete di Caivano ha scritto: “La gente è nuovamente entrata nel terrore, è la terza volta che accade un episodio simile da quando a Caivano è venuto il presidente del consiglio. Io leggo questa cosa come una sfida allo Stato. Come se volessero dire che non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura”.