Dalla Chiesa, la commemorazione a Palermo: “Ha gettato il seme della lotta alla mafia”

Così ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, presente a Palermo per l’occasione

dalla chiesa

Oggi, 3 settembre 2022, Palermo ricorda il 40° anniversario dell’uccisione del Generale di Corpo d’Armata Carlo Alberto Dalla Chiesa, Prefetto di Palermo, della consorte Emanuela Setti Carraro e dell’Agente Scelto Domenico Russo.

Dopo il disvelamento della targa in Prefettura nella giornata di ieri, stamani, alle ore 9, nella sede del Comando Legione Carabinieri ‘Sicilia’, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, ha deposto un cuscino di fiori al busto dedicato all’eroe.

Successivamente, in via Isidoro Carini, luogo dell’eccidio, sono state deposte delle corone d’alloro. Presenti il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Sottosegretario di Stato alla Difesa On. Giorgio Mulè, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone; il Comandante Generale dell’Arma, il Prefetto di Palermo, Dottor Giuseppe Forlani; Nando dalla Chiesa, figlio del Generale ucciso, e altre alte cariche civili e militari.

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LOREFICE: “LA FEDE DI DALLA CHIESA CI GUIDA ANCORA” 

Alle 10 si è svolta la celebrazione eucaristica presso la Cattedrale di Palermo, officiata dall’Arcivescovo Monsignor Corrado Lorefice. L’omelia ha più volte ricordato la “fede” del Generale Dalla Chiesa, citando una sua annotazione su un diario privato: “Sono sempre stato un credente (…) Oggi voglio avere quella fede; voglio avere più fede!”.

Il Monsignore ha poi aggiunto che proprio “la fede del Generale Carlo Albero Dalla Chiesa ci illumina e ci guida ancora oggi: la fede negli uomini e nelle donne che sanno ciò che fanno, e la fede in Dio che ci vuole consapevoli e liberi da ogni condizionamento; liberi da ogni potere che limita e opprime la dignità umana e che impedisce la convivenza giusta, solidale, inclusiva e pacifica delle nostre città; soprattutto una convivenza libera dalle organizzazioni mafiose e terroristiche, dall’illegalità a dalle connivenze subdole e pervasive”.

Il Prefetto di Palermo ha manifestato la vicinanza della cittadinanza palermitana ai familiari delle vittime dell’eccidio. Ha quindi ricordato quell’epoca come una stagione di stragi sanguinarie, dove figure come il Generale Dalla Chiesa rappresentavano una speranza non solo per Palermo ma per l’Italia intera. Poi la lettura del messaggio del presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, che ha ricordato il sacrificio di Dalla Chiesa come monito a “non abbassare la guardia” nei confronti della mafia. Dunque, il riferimento ai fondi del PNRR, da difendere da qualsiasi rischio di ingerenze mafiose. A seguire l’intervento del Comandante Generale dell’Arma e del ministro dell’Interno.

IL RICORDO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA

Il Comandante Generale – dopo i saluti alle autorità e un pensiero ai familiari presenti – ha sottolineato come fare memoria significhi indicare alle nuove generazioni il “giusto sentiero da percorrere”. Il Generale Luzi ha così raccontato l’incontro con Dalla Chiesa a Roma, il 5 maggio 1982. In quell’occasione il giovane Luzi ricevette in dono dal Generale, con i suoi colleghi di corso, una statuetta con gli alamari, simbolo dei Carabinieri. Statuetta che ancora oggi custodisce gelosamente.

Il Comandante Generale ha ricordato l’attenzione per i giovani e il grande “amore per l’Italia” di Dalla Chiesa. L’esempio dato con “coraggio, libertà, sensibilità e carisma”. L’influenza di quell’esempio sul lavoro quotidiano dell’Arma, testimoniato dalla diffusa presenza nelle caserme dell’Arma di sue fotografie appese spontaneamente sui muri. Il Comandante Generale ha infine parlato della suo innovativa visione investigativa, nel percepire il filo conduttore tra tutti gli attentati sia di matrice terroristica che mafiosa.

“Partendo dal suo esempio, abbiamo il dovere di restituire ai giovani un’Italia migliore”. Così ha concluso il Comandante Generale.

DALLA CHIESA, L’INTERVENTO DEL MINISTRO LAMORGESE

Il ministro dell’Interno ha raccontato di quel periodo difficile per Palermo e per la Sicilia e di come il Generale, poi Prefetto, Dalla Chiesa, sembrò la risposta più energica che lo Stato potesse opporre alla protervia di Cosa Nostra. Era l’uomo giusto per quell’incarico anche in virtù della sua grandissima esperienza; un uomo dotato di un forte carisma, indiscusso prestigio, lunga esperienza investigativa alle spalle. Un percorso, anche in Sicilia, di eccellenza che aveva avuto agli inizi degli anni 40 al Comando Repressione Banditismo.

Il Ministro si è soffermata non solo sul ruolo investigativo ma anche morale di Dalla Chiesa. “Ha gettato il seme profondo nella lotta alla mafia e della cultura della legalità”, ha detto. Ha permesso di capire quanto fosse importante “insegnare le linee di una corretta e onesta azione istituzionale, con particolare attenzione ai giovani, futura classe dirigente del Paese”.

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Alle ore 11:30, in via Vittorio Emanuele, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e i bambini dell’Istituto Sperone Pertini di Palermo hanno deposto un omaggio floreale, donato dall’Associazione Cassaro Alto. Poi l’esposizione sulla via, presso l’ingresso della caserma “Generale C. A. dalla Chiesa”, dei dipinti su pannelli amovibili, realizzati a cura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Alle ore 12:00, infine, la cerimonia d’inaugurazione, nella Sala della Memoria della caserma, di un altorilievo celebrativo dedicato al Generale. A realizzarlo e donarlo il maestro ceramista Nicolò Giuliano. Al fine di rendere ulteriore omaggio alla memoria del Generale dalla Chiesa, per l’occasione è stato organizzato anche un annullo filatelico.

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