Comunità energetiche, incentivi PNRR | scadenze e fondi disponibili; il requisito che ti esclude senza saperlo
Comunità energetiche - fonte pexels - palermolive.it
Cosa è l’autoconsumo? Sono in arrivo 2,2 miliardi di euro dal PNRR da investire per i Comuni sotto i 50mila abitanti
La Missione 2 del PNRR, Componente 2, Investimento 1.2, destina 2,2 miliardi di euro per sostenere la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili in Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e Gruppi di autoconsumatori, nei comuni italiani con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti. L’obiettivo complessivo è arrivare a una potenza installata di almeno 1,73 GW, incentivando l’autoconsumo collettivo e promuovendo la transizione energetica nelle piccole realtà locali.
Il sostegno economico è erogato sotto forma di contributo in conto capitale fino al 40% delle spese ammissibili. La misura è pensata per facilitare sia la costruzione di nuovi impianti sia il potenziamento di impianti già esistenti, garantendo così una riduzione dei costi iniziali e un’accelerazione delle iniziative di produzione di energia pulita. Il decreto ministeriale n.414 del 7 dicembre 2023 ha definito criteri e modalità operative, attivi dal 24 gennaio 2024.
Possono accedere ai contributi gli impianti di nuova costruzione o potenziamento, con potenza fino a 1 MW, ubicati in comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti. Gli impianti devono essere conformi ai requisiti normativi e ambientali, includere il titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio, possedere il preventivo di connessione alla rete elettrica e far parte di una configurazione di CER o Gruppo di autoconsumatori.
I lavori devono iniziare dopo la presentazione della domanda e concludersi entro il 30 giugno 2026, mentre l’impianto dovrà entrare in esercizio entro 24 mesi dal completamento, comunque non oltre il 31 dicembre 2027. La domanda di contributo va presentata esclusivamente per via telematica tramite il portale “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo” entro il 30 novembre 2025, fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili.
Come richiedere il contributo
Dopo la sottoscrizione dell’atto d’obbligo sul portale GSE, il soggetto beneficiario può richiedere il contributo. Per impianti fino a 200 kW è possibile ottenere un’anticipazione fino al 30% del contributo o il saldo completo, mentre per impianti tra 200 kW e 1 MW sono previste tre opzioni, tra cui anticipazioni parziali o il pagamento dell’intero contributo in un’unica soluzione.
Sono finanziabili le spese per realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, sistemi di accumulo, componenti hardware e software, opere edili necessarie, connessione alla rete e attività preliminari come studi di prefattibilità e progettazioni. Le spese per direzione lavori, sicurezza, collaudi e consulenze non possono superare il 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

Obiettivi della misura
L’iniziativa mira a promuovere energia pulita e autoconsumo collettivo, favorire la partecipazione dei cittadini alla transizione energetica e supportare i comuni più piccoli nel percorso di decarbonizzazione. La combinazione di incentivi a fondo perduto e contributi per il potenziamento di impianti esistenti rappresenta un modello replicabile e sostenibile per le piccole comunità.
Al 21 ottobre 2025 le richieste di contributo ammontano a 507,1 milioni di euro, relative a impianti con una potenza complessiva di 1.164 MW. Considerando il limite massimo di risorse disponibili pari a 2,2 miliardi di euro, resta quindi ancora ampio margine per nuovi progetti, consentendo a ulteriori comunità di accedere al finanziamento e contribuire alla diffusione delle energie rinnovabili sul territorio nazionale.
