Chip impiantati nel cervello e la ricerca dell’immortalità, i profili ‘oscuri’ del Transumanesimo

Chip wireless impiantati nel cervello umano, il progresso tecnologico e scientifico volto alla ricerca dell’immortalità creando una specie “transumana”. Sono questi i principali aspetti ‘oscuri’ del Transumanesimo, trattati nel convegno organizzato da MCL Palermo, Movimento Cristiano Lavoratori, tenutosi martedì 2 aprile all’Astoria Palace Hotel di Palermo.

A introdurre l’incontro, Chiara Gennuso ( mentre la moderazione è stata affidata a Gianfranco Amato, direttore C.T.S. Osservatorio Famiglie Regione Siciliana.

“Per transumanesimo intendiamo una costruzione concettuale che può essere definita come un’ideologia, un movimento culturale, sociale e anche politico perché pretende di cambiare la realtà”, dichiara Amato. “Ma nella sostanza ha l’idea non soltanto di utilizzare la tecnologia e la biotecnologia per colmare un deficit dell’essere umano, come avviene per esempio nella medicina, ma l’idea proprio di creare una nuova specie umana, una specie per l’appunto transumana”.

“Il rischio è quello di superare il limite biologico attraverso la cibernetica e la biotecnologia – continua – . Per esempio, l’idea di impiantare un microchip nel cervello e intervenire a livello cibernetico o, addirittura, a livello anche di ingegneria e consentire all’uomo di vedere a chilometri di distanza, è l’idea del superamento del limite biologico e di creare una specie di transumana”.

Interviste: Cristina Riggio / Foto credit: Salvo Annaloro