Calo record della natalità in Italia nel 2021, l’allarme Codacons: “Pesano anche le difficoltà economiche”

Preoccupanti anche i numeri sull’anno in corso: i dati provvisori di gennaio-settembre evidenziano come le nascite siano circa 6mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021

neonata

Record negativo per la natalità in Italia. A dirlo sono i dati l’Istat che vedono il numero dei nati nel 2021 scendere a 400.249. Un calo dell’1,1% sull’anno precedente (-4.643) che è proseguito anche nell’anno in corso. I dati provvisori di gennaio-settembre evidenziano infatti come le nascite siano circa 6mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.

Sulla questione si esprime anche il Codacons, che spiega che sul fenomeno ha certamente influito la pandemia ma non solo. Anche le difficoltà economiche hanno avuto il loro impatto sulle famiglie italiane.

“Se il calo delle nascite era atteso e previsto per il 2021, in considerazione dell’emergenza Covid, i dati sul 2022 sono estremamente preoccupanti. Solo nei primi 9 mesi dell’anno si registrano 6mila nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Numeri che dimostrano come sempre più coppie, in questa situazione di crisi e difficoltà economiche, rimandino la decisione di mettere al mondo un figlio, a causa di bollette, prezzi e tariffe insostenibili che rendono impossibile affrontare la spesa legata alla nascita di un bambino”. Così ha affermato Francesco Tanasi, professore dell’Università San Raffaele Roma.

Natalità in calo, Codacons: “Le misure della manovra non bastano”

In tale contesto, tagliare l’Iva sui prodotti destinati all’infanzia non basta, perché i risparmi per le famiglie sono davvero minimi. Ad evidenziarlo lo studio realizzato dal Codacons, che mostra come le misure introdotte nella manovra e destinate ad aiutare le famiglie con bambini piccoli, determinano i seguenti risparmi annui:

IVA SU BIBERON: i prezzi dei biberon sono estremamente diversificati a seconda della marca del prodotto e della tipologia di acquisto (online, supermercato, farmacia, negozi specializzati). Ipotizzando un costo medio pari a 8,5 euro, la riduzione dell’Iva dal 22% al 5% comporta un risparmio di appena 1,19 euro a prodotto.

IVA SU OMOGENEIZZATI: una confezione da due vasetti di omogeneizzati di marca costa in media in Italia 1,99 euro. La riduzione dell’Iva al 5% comporta un risparmio di appena 0,28 euro a confezione. Considerati i consumi medi annui di omogeneizzati da parte una famiglia con un figlio, il risparmio complessivo sarà pari a circa 25,2 euro annui.

IVA SUL LATTE IN POLVERE: il costo medio di un 1 kg di latte in polvere varia dai 12 ai 20 euro, per una spesa a famiglia compresa tra i 600 e gli 800 euro annui. Con la riduzione dell’Iva al 5%, il risparmio si aggira tra gli 84 e i 112 euro annui a nucleo.

IVA SU PANNOLINI: un pannolino, a seconda della marca e della tipologia di acquisto (online, supermercato, farmacia, negozi specializzati) ha un costo medio compreso tra i 18 e i 45 centesimi di euro. Considerato un utilizzo medio di 6 pannolini al giorno da parte di una famiglia con un bambino, con l’Iva al 5% il risparmio medio sulla spesa per i pannolini sarà pari a circa 96 euro annui.

IVA SU SEGGIOLINO AUTO: il costo medio di un seggiolino auto per bambini varia tra 70 euro e i 150 euro. Con il taglio dell’Iva al 5%, il risparmio sul singolo acquisto è compreso tra i 9,7 euro e i 21 euro a prodotto.

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