Caldo infernale, in spiaggia spopola il Facekini: presto anche in Sicilia?

Temperatura sopra i 40°C da giorni, è questo lo scenario climatico in cui versa la Sicilia da giorni. Non solo però in Italia il caldo si fa sentire, ma anche in Cina. In terra asiatica, colpita da punte di 52°C, è ritornato di moda il “Facekini“, il costume che copre il volto per evitare l’abbronzatura.

 Il Facekini si sta imponendo non solo come costume per i bagnanti al mare. L’ingegnoso strumento viene usato anche per chi visita i siti artistici delle città, in gran parte colpite dall’ondata di caldo. Il costume facciale in lycra lascia scoperti occhi, naso e bocca (mentre copre le orecchie), ed è spesso associato al cappello.

Il boom di vendite di questa maschera – che esiste da quasi venti anni – è visto come uno dei segnali del ritorno alla normalità dopo la fine delle restrizioni anti-pandemiche. E se a breve con queste temperature così alte venisse usato anche in Sicilia?

La storia del Facekini

Il costume facciale fu inventato nel 2004 dalla designer Zhang Shifan. Da quel momento l facekini ha periodicamente attirato l’attenzione a livello internazionale, oltre che nei paesi di sua maggiore venduti e consumi, ovvero Corea del Sud e Cina.

Oltre alla protezione dai raggi UV, il costume che copre il volto nasce per rispondere anche a un altro bisogno, a detta della stessa designer: la protezione dalle punture di medusa – altamente presenti e di dimensioni ragguardevoli – nelle acque vicino alle coste del Mar Giallo.