Biologico, Ismea: cresce la produzione nei campi ma calano i consumi

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In Italia, cresce la produzione nei campi in biologico e il numero di operatori coinvolti nella filiera, ma si registra un calo nei consumi. Confermato il “Green Deal” a Bruxelles, il pacchetto di iniziative della Commissione Europea che vede nello sviluppo dell’agricoltura biologica uno dei cardini della transizione green in agricoltura. L’obiettivo alla base della strategia dell’UE è raggiungere il target del 25% della superficie europea in biologico entro il 2030.

I DATI SUI CAMPI IN BIOLOGICO

Dal monitoraggio condotto da Sinab-Ismea, la superficie biologica italiana è aumentata del 4,4%, sfiorando i 2,2 milioni di ettari a fine 2021. Mantenendo questo trend di crescita, è possibile raggiungere i 2,7 milioni di ettari al 2027, ultimo anno della Pac 2023-2027, e toccare i 3 milioni al 2030. In questo modo, si raggiungerebbe, entro la fine del decennio, un valore prossimo al target Farm to Fork del 25% di superficie bio. 

È quanto emerso nel convegno organizzato a Roma da Ismea-Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare per un confronto sul futuro del comparto, alla presenza del Sottosegretario alle Politiche Agricole Francesco Battistoni. Al convegno hanno partecipato anche Federbio, Aiab Assobio, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Italiane, Anabio -Cia, Confagricoltura e Copagri.

CALANO GLI ACQUISTI DI PRODOTTI BIO

Per la prima volta, nel 2021 si è registrato un calo nell’acquisto di alimenti e bevande provenienti da agricoltura biologica, e anche le prime indicazioni sull’anno in corso non lasciano ben sperare. Se il consumo di prodotti bio aveva registrato un +9,5% nel 2020, grazie anche a una maggiore propensione delle famiglie italiane all’acquisto di alimenti genuini e salutari e dal confinamento domiciliare nel lockdown, lo scorso anno il valore della spesa si è contratto del 4,6%, portandosi a 3,38 miliardi di euro, anche se è rimasta invariata l’incidenza del bio sul totale degli acquisti agroalimentari (3,9%).

Nella Grande Distribuzione Organizzata, i dati dei primi 5 mesi del 2022 evidenziano un’ulteriore riduzione dell’1,9% su base annua, considerando anche il crescente aumento dei prezzi. A preoccupare, in questo caso, è soprattutto il confronto con l’agroalimentare convenzionale che segna nello stesso periodo un incoraggiante +1,8%.

“Lo sviluppo dell’agricoltura biologica è considerato tra i principali driver della transizione verde – ha sottolineato Angelo Frascarelli, presidente di Ismea – e la politica italiana ha deciso di aumentare il sostegno al bio, con un incremento di risorse di 720 milioni di euro nei prossimi quattro anni. In sintesi, cresce l’offerta e il ruolo politico-ambientale del bio, ma non cresce il consumo e il valore del mercato. Molte luci e qualche ombra”.