Bimbo nato morto a Palermo, sotto accusa l’ostetrica: “Lei non ha la faccia da travaglio”

La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulla morte di un neonato all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo.

I genitori e i familiari del piccolo, nato morto alla 38esima settimana, hanno sporto denuncia ai carabinieri accusando principalmente l’ostetrica di turno.

Bimbo nato a Palermo, cosa è successo

Ma cosa è successo quella sera del 5 novembre? Di seguito la ricostruzione dei fatti fatta da AdnKronos.

Il 2 novembre, A.U., 33 anni, accompagna la fidanzata 31enne all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo per un controllo già fissato da tempo. La giovane è stata visitata da un medico che, a seguito della misurazione della pressione sanguigna, ha ritenuto opportuno rimandarla al Pronto soccorso per effettuare ulteriori accertamenti. Da lì, è stata ricoverata in ospedale poiché le era stata riscontrata la pressione minima più alta rispetto ai normali parametri.

Il parto indotto

La sera stessa, date le condizioni ed essendo lei alla 38esima settimana, i sanitari hanno deciso di indurre il parto mediante l’utilizzo di un cosiddetto palloncino. Il giorno successivo, però, i medici hanno tolto il palloncino perché “non era avvenuta alcuna dilatazione” e le hanno somministrato, come racconta il padre, “una pastiglia che le doveva essere somministrata ogni due ore“. 

Il 4 novembre, la partoriente è stata monitorata per tutta la giornata, continuando a somministrarle la pillola ‘Angusta’ ogni due ore. La sera del 5 novembre, la 31enne è stata invitata dall’ostetrica smontante di presentarsi nella sala travaglio al fine di effettuare un nuovo tracciato, unitamente alla somministrazione della pastiglia.

L’ostetrica: “Lei non ha la faccia da travaglio”

L’ostetrica, in quell’occasione, le avrebbe riferito: “Lei non ha la faccia da travaglio… è da 35 anni che faccio l’ostetrica”, somministrandole un’altra pastiglia Angusta senza effettuare il tracciato. Dopo circa un’ora, la giovane è tornata dall’ostetrica riferendole di avere perdite ematiche, richiedendo pertanto un controllo. Ma quest’ultimo non è stato eseguito in quanto, sempre a dire dell’ostetrica: “Quello non è sangue da travaglio”

Il piccolo nato morto

 “Da questo momento in poi non so cosa sia successo – così il padre del piccolo – posso solo riferire che alle 23.30 circa, la donna è stata sottoposta a un taglio cesareo d’emergenza e il piccolo è nato morto”. Adesso si attende l’esito dell’autopsia sul corpicino del piccolo per chiarire le cause della sua morte, mentre i familiari chiedono giustizia