“In memoria di Biagio Siciliano e Giuditta Milella”: a Palermo due eventi a trentotto anni dalla tragedia

Mari Albanese, presidente della Commissione Cultura dell’Ottava Circoscrizione del Comune, attivista e insegnante, ha voluto organizzare una significativa giornata di antimafia sociale in città

Era il 25 novembre del 1985 quando, a Palermo, Biagio Siciliano e Giuditta Milella, studenti del Liceo Classico “Giovanni Meli”, morirono nell’ incidente alla fermata dell’autobus di piazza Croci, all’angolo di via Libertà. 
Una tragedia che coinvolse un’auto di scorta dei giudici Paolo Borsellino e Leonardo Guarnotta
Si contarono in tutto ventitré feriti, ma ad avere la peggio furono i giovanissimi Biagio e Giuditta, rispettivamente di quindici e sedici anni. 
Per ricordarli, nell’anniversario di quella giornata drammatica, Mari Albanese, presidente della Commissione Cultura dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo, attivista e insegnante, ha voluto organizzare due momenti significativi in città. 
Previsto il coinvolgimento degli studenti e delle istituzioni del territorio.
L’iniziativa è realizzata da Mari Albanese insieme al Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino” e all’AGIUS, con il patrocinio gratuito dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo e di Quarto Tempo.
La partecipazione al convegno è in fase di accreditamento presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, per tre crediti formativi professionali in Diritto penale.

BIAGIO E GIUDITTA, DUE VITTIME COLLATERALI DELLA MAFIA 

Biagio e Giuditta morirono a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra: lui, nel terribile impatto, lei il 1 dicembre successivo. 
“Una tragedia incredibile – afferma Mari Albanese – che, all’epoca, sconvolse la città intera: era il 1985, sono trascorsi trentotto anni”.
“Ho voluto tirare fuori questa triste vicenda dai cassetti dell’oblio – spiega – coinvolgendo le nuove generazioni”.
“Quella di Biagio e Giuditta – osserva – è la storia di due giovani, vittime innocenti e collaterali della violenza mafiosa“. 
Erano gli anni della lotta a Cosa Nostra, a Palermo, in cui si correva tanto in città. 
“Le scorte, il maxiprocesso alle porte – sottolinea Mari Albanese- i nostri defunti ammazzati  dagli squadroni della morte : non sarà solo una commemorazione, ma una giornata di impegno civile e sociale”.
Più precisamente, un momento di “antimafia sociale” , che vedrà la partecipazione delle istituzioni scolastiche. 
“Una riflessione sullo stato della mafia e dell’antimafia oggi -conclude – con lo sguardo fermo alla storia e alle storie della nostra terra, martoriata ancora da Cosa Nostra”. 

LA PARTECIPAZIONE DEL CENTRO STUDI “PAOLO E RITA BORSELLINO” E DELL’ AGIUS 

“A trentotto anni dai fatti accaduti – dichiara Vittorio Teresi, presidente del Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino” – non vogliamo sterili minuti di silenzio”. 
“Ma, nel ricordo di Biagio e Giuditta – precisa – intendiamo assumere un ruolo attivo dentro la società, sensibilizzando e mobilitando le migliori energie della città  in tutte le sue componenti”. 
“A trent’anni dalle stragi di mafia del 1992 – sottolinea Francesco Leone, presidente dell’AGIUS, l’Associazione Giuristi Siciliani – Cosa Nostra rimane pervicacemente infiltrata sia nel tessuto economico e sociale che nelle istituzioni”. 
“Ci interrogheremo – preannuncia – sui limiti del movimento antimafia successivo alla cosiddetta primavera siciliana e sugli strumenti legislativi che dovrebbero garantire indagini efficaci e processi equi”. 

IL PROGRAMMA 

Una giornata di impegno civile e sociale, dunque, quella di sabato 25 novembre, con un’iniziativa che parte dal basso. 
Il primo appuntamento è in programma per le 9:00, in prossimità della targa dedicata  a Biagio Siciliano e Giuditta Milella. 
Le alunne e gli alunni delle quinte classi, sezioni A, B,C e D dell’Istituto Comprensivo Statale “Alberigo Gentili” e della scuola primaria “Giuseppe Pitrè” di Palermo si ritroveranno in via Libertà, angolo piazza Croci, dove si terrà  “Un gioco per Biagio e Giuditta”. 
All’iniziativa, liberamente ispirata al mito della caverna di Platone, seguiranno gli interventi del presidente dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo Marcello Longo e dell’organizzatrice Mari Albanese.
Saranno presenti Vincenzo Siciliano, fratello di Biagio, il giornalista e scrittore Roberto Puglisi e l’attrice Erika La Ragione, a cui sono affidate alcune letture.  
Alle 10:30 è in programma un convegno- dibattito, moderato da Mari Albanese, per discutere dello stato di salute dell’antimafia, nell’Aula “Luca Crescente” della Procura della Repubblica di Palermo, all’interno della palazzina M del Nuovo Palazzo di Giustizia in piazza Vittorio Emanuele Orlando. 
All’ iniziativa, dal titolo “1985-2023. La mafia e l’antimafia hanno cambiato il proprio volto. Oggi a che punto siamo?”, porteranno i saluti istituzionali il presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca,  la procuratrice generale Lia Sava e la presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Clelia Maltese.
Interverranno il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, il presidente della Commissione Regionale Antimafia Antonello Cracolici, il direttore della rivista “Segno”, Nino Fasullo,  il presidente dell’Associazione dei Giuristi Siciliani Francesco Leone e il presidente del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, Vittorio Teresi.